Nomina Foa, crisi Salvini-Berlusconi

    Matteo Salvini e la giunta penta stellata devono rimettersi in piedi al più presto, dopo il k.o subito con l’esclusione di Foa dal Consiglio di Vigilanza Rai, il cui parere negativo è stato espresso dai rappresentanti di sinistra (Pd e Leu), ma soprattutto da Forza Italia. Il leader del Caroccio parla di tradimento, dopo che pensava di ottenere l’appoggio di Berlusconi su un nome, quello di Foa, che aveva tanto appoggiato. La rottura tra Lega e Fi avvenuta in Consiglio di Vigilanza Rai, rischia ora di estendersi anche sulle altre questioni politiche. Una ferita insanabile che ha portato il leader della Lega Salvini, tenendo conto del dietro front di Forza Italia, ad analizzare tutti i punti di disaccordo tra i due partiti, a cominciare dalla televisione pubblica.”Forza Italia ha scelto il Pd per provare a fermare il cambiamento, per la Rai, per il taglio dei vitalizi e per altro ancora”, così si è espresso il ministro dell’Interno. “Noi – ha detto Salvini, pensando che Forza Italia stia stringendo una nuova alleanza con i dem – continuiamo sulla via del cambiamento”. Una dichiarazione forte, giunta al fine di una mattina nata che era iniziata sotto i miglior presagi, con il capo del Caroccio che si era recato a trovare Berlusconi, ricoverato al San Raffaele di Milano. Foa ha avuto 22 voti, mentre per superare l’ostacolo della Vigilanza Rai ne servivono 27. Forza Italia, insieme al centro sinistra, si è unito al partito dei contrari. Alberto Barachini è stato l’unico astenuto. La posizione di Fi viene giustificata dalle parole dello stesso Berlusconi che pensa che, “il servizio pubblico non appartiene alla maggioranza o al governo. Appartiene a tutti”. Così ha scritto in un tweet sul profilo social del partito. Un dissenso che sembra non riaprire le porte su un eventuale cambiamento di rotta su Foa, poiché provocherebbe “problemi giuridici non superabili”. Salvini sotiene che “il giornalista che ha lavorato nell’ambito del centrodestra è il massimo a cui si può ambire come presidente della televisione pubblica”.Con Foa che per il momento non può far altro che prendere atto della decisione, voci che provengono dal ministero economico fanno sapere che Giovanni Tria che “non ha mai dato indicazioni sulla nomina del presidente della Rai, funzione che la legge affida al consiglio di amministrazione. Non corrisponde al vero quanto affermato da una emittente radiofonica secondo cui anche Tria avrebbe sostenuto che si debba cambiare candidato. Il ministro dell’Economia, come prevede la legge e lo statuto, ha indicato al Consiglio dei ministri, che ha deliberato, due consiglieri designandone uno, Salini, per la carica di amministratore delegato. Non si è mai pronunciato sul presidente e non intende farlo”.