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Nomine Ue, è vera bagarre: niente accordo, vertice rinviato

Sono ore delicate quelle che si intessono intorno alla nota questione delle Nomine Ue. Dopo valutazioni, analisi e ritorni di fiamma, sembra riprendere quota la candidatura di Timmermans.

Sette lunghe ore di trattative, quelle che sono andate in scena tra i leader popolari, per trovare una bozza di intesa intorno a un nome che sembrava essere accolto in un primo momento con freddo distacco, ma che poi nel corso delle ore sembra aver trovato la strada maestra.

Nomine Ue: Rumors su Timmermans, ma il vertice non scioglie le riserve. Rinviato a domani

Quella indicata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, in armonia con il presidente francese Emmanuel Macron ed i premier olandese e spagnolo Mark Rutte e Pedro Sanchez: si tratta del nome di Frans  Timmermans come punto di accordo per quel che concerne la poltrona della presidenza della Commissione europea.

Al contempo, l’altro nome è quello di Manfred Weber su quella dell’Eurocamera. Gli incontri restano molto focosi, e restano ancora da trovare intese quadro su ruoli chiave come quello dell’Alto rappresentante e del vertice del Consiglio, per un semplice e chiaro obiettivo di fondo. Quale?

Semplice: quello di raggiungere un livello di equità nella distribuzione dei poteri di equilibrio politico e, se possibile, darne anche una distribuzione più corretta tra i due sessi.

Ma intanto, Viktor Orban ha bollato la scelta di Timmermans come “il più grande errore della storia”. Mentre la britannica Theresa May ha detto che, in caso di un voto, starà con la maggioranza. Nel contempo il nome di Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale, è in bilico come papabile per il posto di Mario Draghi come presidente della Banca centrale europea.

Aggiornamento ore 7,49

Niente da fare, in seno alla Ue: niente accordo sulle nomine e ora occorrerà un nuovo vertice domani. Nel novero di una discussione ampia e controversa, si registra anche la voce di Conte, molto attivo su più fronti della politica internazionale in queste ore: no a pacchetto precostituito, dice il premier italiano.

E intanto, ad ogni modo, dopo il tour de force di una intera notte di riunione, l’incontro è arrivato allo stand by, impantanandosi. Niente accordo e seduta sospesa. Ci sarà, evidentemente, un nuovo vertice domani mattina alle 11.

Sul caso si è espressa la Cancelliera tedesca Merkel: “Nessun candidato aveva la maggioranza, ancora fiduciosa”. Quanto al presidente francese Macron, ecco le sue parole: “È stato un fallimento, pessima immagine dell’Europa”.

Ma non poteva essere altrimenti. Non essendoci intesa, di fatto i leader hanno dovuto sospendere il Consiglio europeo e provare a riaggiornarsi domani, per una riconvocazione, alle 11 sempre nella capitale belga, che magari possa avere un esito diverso.

La vicenda ha anche una conseguenza diretta per l’Italia. Difatti il collegio dei commissari europei previsto per domani a Strasburgo, che doveva discutere della procedura d’infrazione contro l’Italia, è saltato. Il rinvio si è reso necessario proprio dopo la convocazione di un nuovo vertice europeo sulle nomine.

Aggiornamento ore 12.31

“L’Italia non può accettare un pacchetto precostituito nato altrove”, afferma il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando di quello che stato ribattezzato come ‘pacchetto Osaka’ e relativo alle nomine Ue, steso durante gli incontri del G20 in Giappone.

Ma la posizione dell’Italia è chiara, nella sua nettezza: il paese non è contro Timmermans, “persona di valore e grande esperienza, ma il metodo” sulle nomine “con un pacchetto che include anche Timmermans”, afferma il presidente del Consiglio.

Conte ha chiarito che l’Italia e “altri 10, 11 paesi” sono contro la nomina di Timmermans in quanto sono contro al ‘pacchetto Osaka’, cioè la scelta di puntare su nomine Ue indicate da Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi.

In pratica, per Conte si tratta di “una questione di metodo: io personalmente ho spiegato che, se mi siedo qui, è perché, a termini del trattato, è previsto che la proposta sia formulata dai componenti del Consiglio Europeo. Quindi voglio che la proposta sia discussa qui, sia motivata qui e ci si confronti qui. Se nasce altrove, mi dispiace ma non la accetto”, dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sui conti pubblici

Aggiornamento ore 15.27