OK ALLA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO PENITENZIARIO. GENTILONI: UN LAVORO IN PROGRESS

    Intanto i propositi migliori sono rappresentati dalla volontà di migliorare la vita detentiva, per mezzo di specifiche norme atte a garantire il rispetto della dignità umana, la qualità delle strutture, e la responsabilizzazione dei detenuti. Un testo che completa la riforma complessiva dell’ordinamento penitenziario, per altro già approvata (in via preliminare) lo scorso dicembre, ed inviata alla Camere per i pareri. Nello specifico, il testo appena licenziato si compone di cinque articoli, ponendosi l’obiettivo di accrescere le opportunità di lavoro (sia all’interno delle carceri che al di fuori), di migliorare le attività di volontariato, e la qualità del reinserimento sociale dei condannati. “E’ un lavoro in progress. Alcuni decreti sono stati adottati, altri lo saranno nelle prossime settimane, tenendo conto delle indicazioni del Parlamento. Lavoriamo con strumenti diversi innanzi tutto con l’obiettivo che il nostro sistema carcerario contribuisca a ridurre notevolmente il tasso di recidiva da parte di chi è condannato”, così il premier Gentiloni uscendo dal Consiglio dei ministri che oggi ha dato il via libera a tre decreti attuativi della riforma dell’ordinamento penitenziario. Il primo provvedimento, verte sull’adeguamento dell’ordinamento penitenziario in relazione alle esigenze dei condannati minorenni, e dei giovani adulti (intesi al di sotto dei 25 anni), concentrando le attenzioni soprattutto sul percorso educativo, ed il reinserimento sociale. TRa le novità viene sottolineato la presenza della misura penale di comunità, e un modello penitenziario volto all’individualizzazione del trattamento. In sostanza, si mira all’individuazione di un’esecuzione penale dove il ricorso alla detenzione sia necessario per i casi in cui non sia possibile individuare l’esistenza di sicurezza e pratiche sanzionatorie con le istanze pedagogiche. Sarà inoltre posto un limite alla concessione dei benefici, previsto dall’ordinamento penitenziario di detenuti sottoposti a regime di 41 bis. Come spiega l’agenzia di stampa AdnKronos: ’Tutte le misure dovranno prevedere uno specifico programma di intervento educativo, costruito sulla specificità del singolo condannato, che miri a riassicurare un proficuo reinserimento sociale’. Inoltre, il Cdm ha approvato – in via preliminare . anche il decreto legislativo inerente la riforma dell’Ordinamento penitenziario, in merito relative alla vita detentiva e al lavoro penitenziario.
    M.