Overdose da eroina sintetica: un 39enne muore a Milano

    Dopo le tante vittime negli Stati Uniti, anche l’Italia registra il primo decesso dovuto all’assunzione di eroina sintetica. Il Sistema nazionale di allerta precoce dell’Istituto superiore di sanità ha diramato un avviso di Allerta di grado 3 (il più alto), dopo che la vittima, un 39enne di Milano, sarebbe morto a causa di un’overdose da fentanili non farmaceutici. Il caso non è però recente, il decesso risale infatti all’aprile del 2017, oltre un anno fa. Eppure l’Allerta del’Iss raccomanda ai destinatari, sanitari e forze di polizia, una certa urgenza nel rispondere attivando determinati protocolli, considerando che l’Allerta di grado 3, ossia “Condizioni di rischio di gravi danni della salute”. Appena ricevuto il protocollo, il dottor Ernesto De Bernardis, medico delle dipendenze a Siracusa e membro Sitd, Società di medicina delle tossicodipendenze, lo ha immediatamente pubblicato sul web. “Il protocollo consigliato è sacrosanto, ma noi abbiamo avuto un anno e mezzo praticamente di potenziale spaccio di questa sostanza che può sembrare eroina – ha dichiarato De Bernardis – Capisco si siano voluti fare tutti gli accertamenti, aspettare i tempi tecnici, ma è irrazionale perdere tutto questo tempo, lo è anche quel divieto di divulgazione. Noi non sappiamo quanti morti ci possano essere stati un questo anno e mezzo, non sappiamo se la molecola è stata cercata, se l’hanno trovata e se la tengono nel cassetto, non abbiamo idea. E non stiamo avvisando i consumatori”
    A luglio la Direzione centrale antidroga ha pubblicato la sua relazione annuale su diffusione e repressione dei traffici di stupefacenti, in merito ai fentanili riportava che al momento non si erano verificate evidenze della loro presenza nelle piazze italiane. Neppure la Polizia di Stato ha mai saputo di quel morto milanese. A luglio non ne sapevano nulla neppure al Sistema di Allerta.
    “Nel mese di aprile 2017 un soggetto di sesso maschile, di 39 anni, è stato trovato deceduto nella propria abitazione a Milano. Al suo fianco sono stati rinvenuti una siringa, un accendino e una busta di plastica contenete diverse centinaia di milligrammi di polvere di colore marrone. Inizialmente è stata sospettata un’overdose da eroina”. È l’inizio dell’Allerta, ma anche, identico ma in inglese, di uno studio pubblicato ai primi di agosto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Milano. Dunque loro invece sapevano di quel morto milanese. L’Allerta non ha ripreso l’evento, che evidentemente era sfuggito: ha ripreso lo studio, dal quale ha appreso del decesso.
    La sezione di Tossicologia forense del dipartimento di Scienze biometriche dell’Università di Milano è un Centro collaborativo del Sistema di Allerta rapida, uno dei tanti che dal territorio manda le segnalazioni su nuove sostanze e decessi sospetti, che poi il sistema si impegna a diramare. Un decesso per fentanil non farmaceutico, venduto in strada come eroina, è una segnalazione importante. Al punto che ne hanno fatto uno studio: “Un caso di morte per ocfentanil: analisi del farmaco”. Ma l’allerta nel frattempo non è arrivata, fino a oggi.
    Nel periodo che va da giugno 2016 a febbraio 2018 il Sistema nazionale di allerta precoce ha emesso comunicazioni per 148 sostanze, tra informative e allerte, ha ricevuto un centinaio di segnalazioni dall’Europa e altrettante dal territorio italiano, da investigatori e Centri collaborativi (Tossicologi, Ospedali eccetera). Finora non era mai accaduto che una segnalazione per eroina sintetica giungesse dall’Italia.
    Negli ultimi tre anni, sono stati pochissimi i casi registrati in Europa: la prima Allerta europea curata dall’Emcdda, l’Osservatorio europeo su droghe e tossicodipendenze, è del 2013, per un decesso in Olanda, altri ne sono stati registrati in Germania, Francia, Svezia, Svizzera.