PAPA FRANCESCO – ‘LA CHIESA APRA LE PORTE E NON GIUDICHI: UN OSPEDALE DA CAMPO PRONTO AD ACCOGLIERE. LA FAMIGLIA È AMORE PURO CHE ALLONTANA LA SOLITUDINE’

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    “Vivere la sua missione nella carità che non punta il dito per giudicare gli altri, ma – fedele alla sua natura di madre – si sente in dovere di cercare e curare le coppie ferite con l’olio dell’accoglienza e della misericordia”. Papa Francesco ha celebrato nella Basilica di San Pietro la messa per l’apertura delSinodoche da oggi affronterà le sfide sullafamigliae, ai Padri sinodali dell’Assemblea ricorda come la Chiesa non debba mai venire meno alla sua missione “di buon samaritano dell’umanità ferita, perché una Chiesa che di fronte a queste situazioni tiene leporte chiusetradisce sé stessa e la sua missione, e invece di essere un ponte diventa una barriera. Sono sempre più in aumento lepersone che si sentono sole – ha spiegato il Santo Padre – ma anche quelle che si chiudono nell’egoismo, nella malinconia, nella violenza distruttiva e nello schiavismo del piacere e del dio denaro. Oggi si vive ilparadossodi un mondo globalizzato dove vediamo tante abitazioni lussuosee grattacieli, ma sempre meno ilcalore della casa e della famiglia” ha ammonito Papa Francesco, affrontando di contro anche il tema della solitudine: “dramma che ancora oggi affligge tanti uomini e donne. Penso aglianzianiabbandonati perfino dai loro cari e dai propri figli; ai vedovi e alle vedove; ai tanti uomini e donne lasciati dalla propria moglie e dal proprio marito; a tante persone che di fatto si sentono sole, non capite e non ascoltate; ai migranti e ai profughi che scappano da guerre e persecuzioni; e ai tanti giovani vittime della cultura del consumismo, dell’usa e getta e della cultura dello scarto”. Nel corso dell’applauditissima omelia Bergoglio, oltre ad aver citato sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI, il Pontefrice ha fatto anche riferimento al testo del Libro della Genesi sulla complementarietà e reciprocità trauomoedonna, lancia un appello affinché “tutti i genitori e gli educatori del mondo, come anche l’intera società, si facciano strumenti di quell’accoglienza e di quell’amore con cui Gesù abbraccia i più piccoli. Egli guarda nei loro cuori con la tenerezza e la sollecitudine di un padre e al tempo stesso di una madre”. Le difficoltà, i dolori e la sofferenza dei minori, è un argomento particolarmente sentito da Bergoglio: “Penso adesso a tantibambiniaffamati, abbandonati, sfruttati, costretti alla guerra, rifiutati. È doloroso vedere le immagini di bambini infelici, con lo sguardo smarrito, che scappano da povertà e conflitti, bussano alle nostre porte e ai nostri cuori implorando aiuto. Il Signore ci aiuti a non essere società-fortezza, ma società-famiglia, capaci di accogliere, con regole adeguate, ma accogliere”. Poi Papa Francesco, torna a parlare dell’amoretra uomo e donna. “Il sogno di Dio per la sua creatura diletta: vederla realizzata nell’unione di amore tra uomo e donna; felice nel cammino comune, feconda nella donazione reciproca. Per il Signore il matrimonio non è utopia adolescenziale, ma un sogno senza il quale la sua creatura sarà destinata alla solitudine! Infatti la paura di aderire a questo progetto paralizza il cuore umano”. Il Pontefice fa quindi appello all’idea di “difendere l’unità e l’indissolubilità delvincolo coniugale. In questo contesto sociale e matrimoniale assai difficile, la Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella fedeltà, nella verità e nella carità. I piaceri proibiti– ammonisce Il Papa – hanno perso la loro attrattiva appena han cessato di essere proibiti. Anche se vengono spinti all’estremo e vengono rinnovati all’infinito, risultano insipidi perché sono cose finite, e noi, invece, abbiamo sete di infinito”. Ilmatrimonioviene spesso “ridicolizzato” ma “paradossalmente anche l’uomo di oggi rimane attirato e affascinato da ogni amore autentico, da ogni amore solido, da ogni amore fecondo, da ogni amore fedele e perpetuo. Lo vediamo andare dietro agli amori temporanei ma sogna l’amore autentico; corre dietro ai piaceri carnali ma desidera la donazione totale”. Ed invita quindi tutti a “difendere l’amore fedelee incoraggiare le numerosissime famiglie che vivono il loro matrimonio come uno spazio in cui si manifesta l’amore divino; per difendere la sacralità della vita, di ogni vita; per difendere l’unità e l’indissolubilità del vincolo coniugale come segno della grazia di Dio e della capacità dell’uomo di amare seriamente. Oggi viviamo, in un certo senso, la stessa esperienza diAdamo: tanta potenza accompagnata da tanta solitudine e vulnerabilità; e la famiglia ne è l’icona. Sempre meno serietà nel portare avanti un rapporto solido e fecondo di amore: nella salute e nella malattia, nella ricchezza e nella povertà, nella buona e nella cattiva sorte. L’amore duraturo, fedele, coscienzioso, stabile, fertile – spiega ancora il Santo Padre – è sempre più deriso e guardato come se fosse roba dell’antichità. Sembrerebbe che le società più avanzate siano proprio quelle che hanno la percentuale più bassa di natalità e la percentuale più alta di aborto, di divorzio, di suicidi e di inquinamento ambientale e sociale”.

    Max Tamanti