Pasqua magra: mangeremo meno uova e colombe per dieta

    “Quest’anno i consumi alimentari non sono brillantissimi, per i dolci abbiamo già visto una riduzione delle vendite dei panettoni a Natale. Il problema è che la gente è preoccupata e la propensione ai consumi risente di questo, anche del fatto di poter scongiurare l’aumento dell’Iva. Oggi non ci sono margini per assorbirlo. Non ci aspettiamo grandi numeri a causa dei mutati stili di vita, delle diete, delle condizioni meteo e della data di Pasqua, a primavera inoltrata. Tutti fattori che potrebbero indurre molti a partire e ad acquistare meno. Ciò è dovuto anche a un calo dei consumi alimentari più generale”.
    In virtù di quanto appreso sondando l’andamento dei circa 60 mila esercizi (‘negozi di vicinato’ e diverse sigle della Gdo – Sigma, Crai), il presidente della Federazione dei dettaglianti dell’alimentazione, Donatella Prampolini, ha le idee abbastanza chiare rispetto all’impatto economico dell’imminente ricorrenza festiva sul commercio dei dolci.
    Premesso che in occasione della Pasqua gli italiani (per tutta una serie di motivi) acquisteranno meno colombe, così come meno uova (ma il trend è esteso ai dolci in generale), i dati sono impietosi per il settore: se le per le colombe è previsto un calo di vendite pari al 15%, le classiche uova con all’interno la sorpresa subiranno un vero e proprio contraccolpo, con il 25 se non il 30% in meno di vendite.
    Tuttavia, tiene a sottolineare la Fida, all’origine di questo importante calo, non tanto motivazioni strettamente economiche, quanto di ‘dieta’. Basta infatti pensare che, nell’ambito dei prodotti industriali, sono in vendita negli scaffali dei supermercati intorno ai 3 euro mentre, quelle farcite, sugli 8-10 euro; per le uova invece – mediamente pesanti 300 gr – non si spende oltre i 3-4 euro.
    Tutt’altro discorso riguarda invece la produzione artigianale dove, la maggiorazione dei prezzi ovviamente implica una produzione ‘manifatturiera’ e di alta qualità. 

    I prodotti artigianali si venderanno all’ultimo momento

    Come spiega infatti il presidente Prampolini, ”La Colomba artigianale costa circa tra i 20 e i 22 euro, le uova di cioccolato in pasticceria tra 40 e 45 euro, ma si tratta di prodotti che vengono regalati o da portare al pranzo di Pasqua, che vengono acquistati da una clientela ristretta, il 95% delle persone compra le uova di cioccolato al supermercato. Per noi va bene comunque, preferiamo produrre meno ma in qualità, alla fine otteniamo lo stesso risultato come ricavo”.
    Non nasconde invece una certa preoccupazione il consigliere della Fipe (che rappresenta le pasticcerie che aderiscono a Confcommercio) Maurizio Tasca, il quale rivela che “le ordinazioni e gli acquisti di colombe e di uova artigianali sono fermi al momento, ma è pur vero che questo genere di dolci viene comprato sotto la data”.
    Si guarda dunque alla festività con grande incertezza e, come abbiamo visto, i profondi mutamenti degli stili di vita concorrono enormemente anche su filiere un tempo consolidate. 
    Onestamente, visto che uova e colombe si consumano in occasione di una sola circostanza festiva, con tutte le ‘schifezze’ che noi italiani ingurgitiamo quotidianamente, affermare di rinunciare a mangiarne solo per la dieta dà veramente molta tristezza… 
    Max