PAVIA – FANATICI DELLE SERIE TV ‘GOMORRA’, 24 GIOVANI AVEVANO COSTITUITO UNA VIOLENTA E RAMIFICATA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE DEDITA A RAPINA, ESTORSIONE, E SPACCIO

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    Certo non è solo lo spirito di emulazione a giustificare una condotta criminale che ha evidentemente origini molto più forti e radicate. Fatto è che la violenta gang formata da 24 giovani, protagonista del terrore e della violenza nelle strade di Pavia, si ispirava alla serie tv ‘Gomorra’. Una triste e disarmante realtà, smantellata dai carabinieri (indagando ben 56 persone) che li ha inchiodati di fronte alle loro responsabilità: associazione a delinquere finalizzata al traffico di armi e ad altri reati come rapine, estorsioni, incendi, attentati dinamitardi, danneggiamenti con l’uso di armi o ordigni artigianali. La gang era capillarmente ramificata nella provincia, a garantire il controllo totale dei suoi loschi traffici. Gli arrestati sono stati infatti scovati tra Vigevano, Gambolò, Garlasco, Alagna, Cassolnovo, Gravellona Lomellina, Torre d’Isola e Buccinasco, Come hanno spiegato i militi, benché giovanissimi, i componenti della gang non hanno esitato “da giovani malavitosi a boss di spessore ottenendo il pieno controllo del territorio sulla città di Vigevano e della Lomellina più in generale”. Tra le persone arrestate c’è anche il padre della 12enne che ha assistito impotente all’omicidio della madre, colpita a morte dal nuovo compagno nel loro appartamento a Dorno. A dare una mano alle lunghe ed impegnative indagini, la sfrontatezza di alcuni di loro che, attraverso i social, esaltavano appunto la saga Sky di ’Gomorra’, ‘promuovendo’ la loro filosofia criminale con tanto di video musicale rap postato sul web. ’Cani con il guinzaglio’, le forze dell’ordine in divisa, ’cani senza guinzaglio’ quelli in borghese, sono alcuni dei linguaggi in codice che i giovani usavano per comunicare tra di loro. La gang, a cui era particolarmente a cuore il controllo di Vigevano e la zona della Lomellina, spiegano gli inquirenti “grazie a una marcata penetrazione nel tessuto sociale e commerciale e con aderenze in alcuni settori della pubblica amministrazione che ne hanno amplificato la pericolosità”. Inoltre, spiegano ancora gli inquirenti “si vantavano dei loro misfatti con le amanti e con i figli che portavano sui luoghi dei reati, per ostentare il loro operato ai fini di indottrinamento”. Nel corso degli arresti e delle perquisizioni (che si protrarranno ancora), i militari hanno sequestrato una pistola calibro 7,65, un fucile ’a pompa’ e un fucile semiautomatico, tutti con matricola abrasa. Sequestrati anche altri quattro pistole e quattro fucili, sebbene denunciati come detenuti nell’abitazione del padre di uno degli arrestati. L’elevata e “notevole pericolosità dell’associazione”, come spiegano gli investigatori è spiegata “dall’elevato numero di armi di cui il gruppo ha avuto la disponibilità, precisamente non meno di ventisette armi da fuoco, talune delle quali clandestine e talune provento di furto”. All’associazione vengono inoltre contestati, a vario titolo, 14 episodi fra detenzioni o cessioni illegali armi, cinque estorsioni, 21 incendi di cui quattro commessi a fini estorsivi, 14 per danneggiamento, tre per truffe in danno di compagnie assicurative. E ancora: sei danneggiamenti di cui la metà a fini estorsivi, 14 furti in abitazioni ed esercizi commerciali, tre tentate rapine a negozi, numerose truffe ai danni di compagnie assicurative mediante falsi incidenti, numerosissimi episodi di spaccio di droga. Nel corso del maxi blitz sono state inoltre sequestrate 20 piante e 300 grammi di marijuana, 60 dosi di cocaina e 150 grammi di hashish. E ancora: due targhe di auto risultate rubate, 6.000 euro in contanti e sei banconote da 50 euro false. Per il gip di Pavia gli arrestati – ora rinchiusi a Pavia, Vigevano, Voghera e San Vittore – sono stati considerati “concretamente e notevolmente pericolosi”, trattandosi di persone che hanno agito all’interno di un contesto organizzato, “con ampia disponibilità di armi e che hanno dimostrato di aver fatto della commissione di delitti un’abitudine di vita”.

    M.