PENSIONI: AVVOCATO, TOTALI RIMBORSI O PRONTI RICORSI

    Imagoeconomica_710415.jpg

    “Un intervento che preveda rimborsi solo ad alcune fasce di pensionati o una graduazione con restituzioni parziali sarebbe illegittimo: le categorie promotrici dell’azione finita alla Consulta, sono pronte a fare ricorso”. Lo dice all’ANSA l’avvocato Riccardo Troiano, legale di Manageritalia e Federmanager di fronte alla Corte sul blocco della perequazione. “Parlamento e governo, nella loro discrezionalità – aggiunge l’avvocato -, possono intervenire. Ma a quel punto si dovrà valutare se l’intervento è in linea col dettato costituzionale come interpretato dalla sentenza. E la sentenza non ha detto, né poteva farlo, che si possa intervenire restituendo solo a determinate fasce di reddito”. Quindi “un intervento che tenda a limitare i diritti per trattamenti medi o medio-alti si pone in contrasto con la sentenza”. Non solo: “Eventuali futuri ricorsi, riproporrebbero le censure già presentate, ma punterebbero anche a far valere l’illegittimità del blocco per violazione del principio dell’universalità dell’imposizione fiscale e quindi del principio di uguaglianza dei cittadini-contribuenti”.  La decisione che dovrà prendere il governo dopo la sentenza della Consulta sulle pensioni “e’ molto difficile ma spero che la scelta sia basata sull’equità non solo tra chi ha di più e chi ha di meno ma anche anche tra chi ha avuto di più e chi è chiamato a dare di più ma avrà di meno”. E’ quanto ha detto il presidente dell’Inps Tito Boeri in audizione alla Camera. “Bisogna decidere – ha detto Boeri – se l’importo grava sui pensionati o sui contribuenti”. Secondo Boeri gli scenari sono molti e quindi non si possono dare cifre sul costo della sentenza finché non ci sarà un’interpretazione sul significato della sentenza della Consulta. “Questa scelta – ha detto ancora parlando ad un’audizione alla Commissione di VIgilanza sull’anagrafe tributaria – comporta aspetti redistributivi molto rilevanti. Spero ci sia equità non solo intragenerazionale con contributi più alti da redditi più alti, ma anche intergenerazionale. Non si possono chiedere prelievi ulteriori a chi è destinato ad avere prestazioni future più basse”.