Per Conte la terra dei fuochi diventerà la terra dei cuori

    Terra dei fuochi, argomento sempre vivo nell’interesse politico.
    “Sarà la terra dei cuori”, Giuseppe Conte si mostra così di fronte alla stampa, per proclamare che il governo, in trasferta a Caserta, ha messo il suo segno sul provvedimento inerente la Terra dei fuochi.
    Ma il grande assente alla firma sulla Terra dei fuochi è Matteo Salvini. Un comunicato ufficiale del Viminale smentisce che sulla legislativa della Terra dei fuochi non “c’è alcuna polemica e nessun mistero”. Il vicepremier Salvini, si legge, sarà “il solo rappresentante del governo a partecipare al ricevimento al Quirinale”, “con tanto di smoking” per ricevere l’Emiro del Qatar . “Non poteva mancare”. Giuseppe Conte, insieme ai ministri pentastellati, afferma: “Abbiamo appena firmato il Protocollo per la Terra dei Fuochi che ci piace chiamare Terra dei cuori. Un piano di azione che coinvolge sette ministeri . Anche il governatore della Regione Campania ha firmato. Sta a significare particolare sensibilità di determinazione fenomeno traffici illeciti, roghi e discariche abusive”. Di Maio dice che “finalmente coinvolgiamo medici di base per monitorare gli indici tumorali”. Per il ministro del Lavoro, “abbiamo davanti un lavoro grosso, il più grosso per il governo. In quasi ogni regione esiste una Terra dei fuochi, se la debelliamo qui possiamo debellarla ovunque. Stiamo ridando il diritto di respirare ai cittadini di questa terra e a questa terra”. Come detto, il governo firma l’Intesa e decide di far ricorso alle forze dell’ordine per sorvegliare le discariche. “In questo modo – mostra Di Maio – riusciamo a spostare subito in quell’area ciò che serve, prima di tutto forze dell’ordine e strumenti di intelligence per fermare un nuovo fenomeno della Terra dei fuochi, gli incendi ai siti di stoccaggio. Useremo carabinieri specializzati e un monitoraggio sanitario attraverso il coinvolgimento dei medici di base con il progetto Epica adottato dalla Regione”. La ministra della Difesa Elisabetta Trenta invece sostiene che “la Difesa mette a disposizione non soltanto i militari ma anche dei mezzi, fra cui droni e satelliti. C’è un nucleo ambientale dell’esercito, tutto va inserito in strade sicure”. Pure il ministro Costa pone l’accento sulla “tutela ambientale e la difesa del territorio. Ci sono molte misure di prevenzione”. Norme che all’inizio del prossimo anno verranno introdotte in un disegno di legge che il ministro dell’Ambiente rinomina “Terra mia”.