PER LA MALGESTIONE NELLE ASSEGNAZIONI ADOTTATA DALL’ATER 10 ANNI FA, DOPO LA PICCOLA NOEMI ANCHE UN’ANZIANA INVALIDA RISCHIA LO SFRATTO. MARTEDÌ SIT-IN AL CAMPIDOGLIO

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    A quanto sembra, a causa di quel ‘maledetto’ procedimento penale a carico dei firmatari della determinazione dirigenziale con la quale furono concessi gli alloggi nel 2006, oggi centinaia di famiglie rischiano lo sfratto esecutivo dagli alloggi Ater della Capitale. Premettiamo: gli attuali inquilini a rischio fratto erano comunque da anni in graduatoria, di quello che ‘combinarono’ gli allora dirigenti, loro non ne sanno assolutamente nulla.   E dopo lo scandalo della lettera dove si richiede l’immediato rilascio dell’alloggio, indirizzata alla famiglia Mariani di San Saba, genitori di una bimba disabile al 100%, oggi è la volta di un’anziana gravemente malata. La signora Mirella, 75 anni, invalida al 100% a causa del parkinson, dal 2007 con il figlio occupa ‘regolarmente’ una casa popolare dell’Ater. Anche lei un paio di settimane fa si è vista recapitare la raccomandata choc da parte del Dipartimento per le Politiche abitative: l’alloggio è stato assegnato “senza alcun rispetto delle posizioni che precedevano in graduatoria”: duqneu assegnazione annullata o immediato sgombero da parte della forza pubblica. “Dire che siamo rimasti scioccati è poco – spiega Diego, uno dei figli dell’anziana – Mia madre sta a pezzi, io chiedo per lei solo un po’ di tranquillità. Quando nel 2007 ci chiamarono dall’Ater per assegnarci l’alloggio eravamo in graduatoria da secoli – sottolinea ancora l’uomo ai cronisti dell’agenzia di stampa Adnkronos – Mio padre era disoccupato, mia madre casalinga ed eravamo quattro figli. Mi chiedo: possono accorgersi dopo quasi 10 anni che la nostra assegnazione era illegittima?. C’è gente che occupa e non viene cacciata – denuncia giustamente Diego – qui invece viene cacciata gente alla quale la casa era stata assegnata. Non si può fare di tutta l’erba un fascio. Il Comune valutasse caso per caso perché altrimenti la brava gente ci rimette”. Intanto, tornando alla scandalosa vicenda della piccola Noemi, condannata alla disabilità totale da un errore medico, per le 16 di martedì prossimo, il 29 novembre, è stato organizzato un sit-in al Campidoglio peraccendere i riflettorisul suo caso. “Al presidio parteciperannoanche altre famiglie che sono nella stessa nostra situazione– teine a sottolineare il papà di Noemi, Emmanuel Mariani – Ci auguriamo di essere ricevuti da qualcuno e che la nostra problematica a livello socio-sanitario sia affrontata Sarà una manifestazione pacifica – precisa Emmanuel – Vogliamo siano garantiti i diritti del malato. Perdendo l’abitazione si perde anche l’assistenza sanitaria, tutto a causa della burocrazia e di un processo a qualcuno rispetto al quale non c’entriamo nulla. Io ho ricevutoun danno dallo Stato per un caso di malasanitàa danno di mia figlia, e pretendo che venganogarantitel’assistenza e lasanitàper mia figlia”.

    M.