Polemica a Parigi per gli orinatoi hi-tech

    “Sono un insulto alla pubblica decenza, sessista, esteticamente orribile e anti-igienico”. Circa una settimana dopo la loro installazione, l’uritrottoir di Parigi, la nuova ammiraglia vespasiana hi-tech del consiglio comunale, è già in tempesta. In teoria dovevano essere “l’arma finale per vincere la guerra contro coloro che eseguivano i loro bisogni fisiologici contro le mura”, come Ariel Weil, presidente dell’area intorno a Notre Dame, cercò di difenderli, dove furono piazzati i primi cinque esemplari. In realtà – affermano i critici – invece di risolvere il problema lo hanno aggravato. Tanto che i cittadini di Lungosenna hanno avviato una petizione per chiedere il ritiro.

    L ’”uritrottoir” – audace sintesi di termini francesi per l’urina e il pavimento – è nato come una “soluzione ecologica” per risolvere un antico problema come il mondo: dove fare pipì quando l’autonomia della vescica è inferiore alla distanza che ci separa da un pubblico bagno. Soprattutto in questa era in cui tutto è denaro e per accedere a quelli nei bar è prima necessario fare (o far finta di fare) una bevanda fulmicotone. Il problema, dicono i residenti dell’Ile de la Cité, il più arrabbiato di tutti, è che i dispositivi collocati nella loro zona hanno mille difetti.

    L’estetica è la prima. Sono cubetti alti poco più di un metro, con una disposizione floreale sulla parte superiore e un buco sul lato per svolgere la loro funzione. Il meccanismo – ovviamente – è super tecnologico e ha un impatto ambientale zero, poiché trasforma il raccolto in un buon composto per concimare nei campi. In pratica, tuttavia, la garanzia della privacy è zero e fare pipì qui significa farlo quasi in pubblico, sotto l’occhio critico dei passanti. Tema – dicono i detrattori – che potrebbe incoraggiare l’esibizionismo, dal momento che una delle prime cinque copie è a due passi da una scuola.

    Il secondo tema è più pratico. Il meccanismo perfetto dell ’”Uritrottoir” non prevede l’errore umano. Questa è la legge della fisica mai provata che centrare l’obiettivo quando i bisogni fisiologici sono soddisfatti è quasi impossibile per i maschi. Risultato: l’area attorno al dispositivo è un disastro ambientale. Altro: l ’”uritrottoir” ha una sottile discriminazione di genere dal design iniziale, poiché l’uso è essenzialmente proibito alle donne. Nei prossimi mesi il delicato nodo di Vespasiani andrà all’esame del consiglio di zona che sembra deciso a difenderli. La guerra dei pisci a Parigi è appena iniziata.