QUESTIONE BREXIT – CROLLA PIAZZA AFFARI (-12%). MAI COSI’ IN BASSO DAL 1998

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    ‘Leave’ trionfa al referendum sulla Brexit, ma crollano i mercati e le Borse di tutto il mondo. In realtà, nelle ultime settimane, in preparazione della consultazione elettorale, già c’è stato un primo scossone per l’economia mondiale. Inutile il balzo di ieri a 17.966 punti: l’ottimismo generale intorno alla vicenda ha fatto scommettere in una vittoria del ‘Remain, in Gran Bretagna. Ma, nella giornata odierna, il Ftse Mib ha perso il 12,48%, chiudendo a 15.723 punti. Peggior crollo per la Borsa di Milano dal 1998: nel 2001 Milano perse il 6,62% a seguito dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre, mentre nel 2008, il Ftse Mib, perse tra il 7 e l’8%, per la crisi economica. Insieme all’Italia, malissimo anche le Borsedi Atene e Madrid.  “I mercati – spiega il docente di politica economica europea all’Università Bocconi di Milano Carlo Altomonte – hanno puntato più sulle conseguenze politiche della Brexit, che su quelle economiche dal momento che il Regno Unito non è uno sbocco così importante per le merci dei Paesi Ue”. Gli analisti finanziari sono incerti sulla durata che potrà avere questo trend ribassista sui mercati: alcuni la prevedono limitata, altri destinata a condizionare a lungo i listini. Certo è che lo spread tra Btp e Bund tedeschi, oggi, dopo aver toccato un massimo di 192 punti, si è stabilizzato a 160. Sul breve periodo sono “inevitabili volatilità e incertezza”, mentre sul lungo termine “il Regno Unito e l’Europa emergeranno da questa decisione, che va oltre le aspettative del mercato, senza riportare gravi conseguenze”, sostiene Giordano Lombardo, ceo e Group chief investment officer di Pioneer Investments.

    D.T.