REGIONE, LEODORI: HO RESTITUITO TUTTO, NESSUNA VOLONTÀ DI SOTTACERE QUESTIONE

    “Volevo ripercorrere e chiarire questa vicenda da lei sollevata perché lei ritiene che ci sia una sola data certa, che è quella del 21 luglio, io credo che invece ci siano date certe, ampiamente provate e molto chiare nel susseguirsi. Tutti i passaggi sono definiti, molto chiari e certificati da lettere che arrivano da dirigenti che hanno seguito questa questione. Si può evincere chiaramente che la segnalazione dell’errore amministrativo è avvenuta da parte del sottoscritto e non da altri e, nel momento in cui mi sono accorto dell’errore fatto dagli uffici, ho restituito immediatamente l’intero importo (lordo) comprensivo degli oneri che vengono pagati dall’amministrazione, in due passaggi successivi. Da parte mia è chiaro che non c’è stata nessuna volontà di sottacere una cosa che avviene attraverso bonifici tra enti pubblici, anche perché mi sembrerebbe un esercizio di pura e assoluta stupidità. La data che voi riportate nell’interrogazione, quella del 21 luglio per la restituzione, è oltretutto una data non corretta”. Così, il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori, replica alle parole del consigliere del M5s, Gianluca Perilli, che in Aula ha presentato l’interrogazione a firma del gruppo, nella quale si chiedono delucidazioni in merito alla “percezione di somme a titolo di stipendio del dipendente regionale Daniele Leodori” nonostante la sua messa in aspettativa per mandato elettivo. Leodori ha quindi ripercorso in Aula le tappe della vicenda: “La prima data certa è quella del 14 marzo 2013, quando ho presentato la seconda richiesta di collocamento in aspettativa non retribuita per mandato elettivo. Ce n’era stata una precedente, per candidatura, presentata il 25 gennaio, che mi era stata accettata e non retribuita. A seguito della proclamazione degli eletti, ho presentato la prima richiesta di collocamento in aspettativa senza assegno, con determina del 28/3 fin dal 12 marzo. A Maggio 2013, poi, io non ho potuto verificare l’accredito errato dello stipendio da dipendente perché la dichiarazione dei redditi era relativa all’annualità 2012, quindi questo errore da parte degli uffici nell’accreditamento dello stipendio non è riscontrato. L’altra data certa che si sussegue, – ha continuato – è quella del 20 maggio 2014 che fa riferimento alla dichiarazione dei redditi del 2013. In quella data ho segnalato all’ufficio del personale, in particolare al responsabile del trattamento economico, che erroneamente mi era stato accreditato lo stipendio da dipendente, che ho riposto a disposizione per l’eventuale restituzione. Fatta questa segnalazione, l’altro fatto certo è che nel mese di giugno viene sospeso l’accredito dello stipendio. Il 14 luglio un giornalista mi chiede delucidazioni e io gli confermo che fino a maggio 2014 mi era stato accreditato lo stipendio da dipendente, che avevo segnalato l’errore il 20 maggio, che era in corso procedura di restituzione e che lo stesso giorno, il 14 luglio, avevo sentito gli uffici, i quali mi avevano detto che, al massimo entro il 15 luglio, mi sarebbe arrivata la comunicazione delle somme da dover restituire. Voi, venuti a conoscenza della situazione, lo stesso giorno vi siete affrettati a presentare l’interrogazione scritta perché si facesse chiarezza sulle somme che avrei dovuto restituire. Il 16 mattina, quindi, in meno di 24 ore dalla richiesta degli uffici, in un’unica soluzione o ratealmente, noi abbiamo completato la restituzione dell’importo e non il 21, come voi sostenete, il 21 è la data di accredito del bonifico e, quindi, il passaggio delle risorse. Da parte mia – ha concluso Leodori – è chiaro che non c’è stata nessuna volontà di sottacere una cosa che avviene attraverso bonifici tra enti pubblici, anche perché mi sembrerebbe un esercizio di pura e assoluta stupidità. La data che voi riportate nell’interrogazione, quella del 21 luglio per la restituzione, è oltretutto una data non corretta. Tutti gli atti che vi ho enunciato saranno pubblicati sul sito, perciò, per quel che mi riguarda, c’è la massima trasparenza rispetto alle procedure adottate, fermo restando che c’è stato, da parte degli uffici, un errore che andrà approfondito da parte della struttura della giunta che, credo nei prossimi giorni, verificherà che cosa non ha funzionato in questo meccanismo, che però non può essere in nessun modo addebitato al sottoscritto, che non ha avuto una condotta né illecita né irregolare”.