RIBELLI MUSULMANI ATTACCANO OSPEDALE, MSF: VENTIDUE MORTI E LASCIANO LA CAPITALE 1200 MUSULMANI

     

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    Decine di ribelli musulmani armati Seleka hanno aperto il fuoco sabato all’interno di un ospedale a Nanga Boguila, nel nordovest della Repubblica Centrafricana, vicino al confine con il Ciad. Il bilancio è di almeno 22 morti, fra i quali tre impiegati locali diMedici senza frontiere (Msf). A riferire il bilancio complessivo sono fonti umanitarie, mentre a confermare la morte dei tre di Msf è il portavoce di Medici senza frontiere, Tim Shenk. A compiere l’attacco sarebbero stati oltre 40 uomini. È la prima volta che l’organizzazione internazionale registra vittime nel suo staff in Repubblica Centrafricana da quando a dicembre sono cominciate le violenze settarie nel Paese. L’assalto all’ospedale è avvenuto nel corso di un incontro fra i membri dello staff di Msf e decine di leader locali. Un deputato della zona, Sylvain Dofone, racconta di avere parlato con alcune persone che erano scappate dalle violenze e avevano raggiunto una città a circa 20 chilometri di distanza da Nanga Boguila. Alcuni testimoni riferiscono che i ribelli, prima di aprire il fuoco al meeting, si erano recati in ospedale chiedendo dei soldi. “È indescrivibile quello che sta succedendo. La gente è completamente in balia delle forze Seleka e nell’area non c’è alcuna presenza di forze internazionali di peacekeeping”, ha detto il deputato ad Associated Press. Nella Repubblica Centrafricana la situazione è precipitata nel caos dopo il colpo di Stato di marzo del 2013, quando alcuni ribelli perlopiù musulmani, i cosiddetti Seleka, hanno preso il potere avviando un regime brutale. A dicembre alcuni miliziani cristiani hanno cominciato ad attaccare le roccaforti dei ribelli e il governo è crollato a gennaio. A quel punto i miliziani cristiani, i cosiddetti anti Balaka, hanno intensificato le violenze, compiendo massacri contro i civili musulmani e costringendo alla fuga decine di migliaia di musulmani. Nonostante siano stati cacciati da Bangui, i miliziani di Seleka si sono raggruppati nel nord e nelle ultime settimane hanno compiuto una serie di attacchi alle città della zona. Alle forze Seleka, che includono mercenari provenienti da Ciad e Sudan, viene attribuita la responsabilità di numerose atrocità contro i civili avvenute durante i 10 mesi del loro governo. Nel Paese si trovano circa 2mila soldati francesi e circa 5mila peacekeeper africani, che stanno provando a stabilizzare la situazione. In Repubblica Centrafricana vivono circa 4,6 milioni di persone.