ROMA, OPERAZIONE GHOST CAR, OLTRE 10.000 VEICOLI RADIATI

    Radiati dalla circolazione oltre 10.000 veicoli, di cui è stata accertata in via definitiva l’intestazione fittizia, usati quasi esclusivamente per commettere reati, obbiettivo sinora mai raggiunto in Italia da alcuna attività d’indagine.

    Dopo mesi di indagini e di verifiche incrociate la Polizia Stradale si avvia, infatti, a concludere una importante indagine sulle intestazioni fittizie di veicoli grazie ad un nuovo ed efficace strumento normativo ed una capillare attività su tutto il territorio nazionale.

    Il fenomeno dell’intestazione fittizia di veicoli costituisce un grave illecito, spesso premessa di attività criminose.

    Con l’introduzione dell’articolo 94 bis (legge 120/2010), fortemente richiesta dal Servizio Polizia Stradale,  il Codice della Strada prevede ora la cancellazione d’ufficio dal Pubblico Registro Automobilistico e dall’Archivio Nazionale dei Veicoli, a richiesta degli organi di polizia stradale, dei veicoli di cui sia stata accertata in via definitiva l’intestazione fittizia.

    Si applica  la sanzione amministrativa da euro 527,00 a euro 2.108,00 a carico di  chi ha richiesto, anche come intermediario, o ottenuto l’intestazione fittizia di un veicolo. La stessa sanzione si applica  a chi effettivamente esercita i poteri del proprietario ed ha la disponibilità effettiva del veicolo (il  c.d. proprietario dissimulato) e ad ogni altra persona che lo detiene, cioè ne abbia la materiale disponibilità come mero utilizzatore.

    Ad avvenuta cancellazione, in caso di circolazione, è prevista una sanzione pecuniaria da 419,00 a 1.682,00 euro ed il sequestro finalizzato alla confisca. 

    Le indagini sono state coordinate dal Servizio Polizia Stradale e condotte dalle Squadre di Polizia Giudiziaria dei 19 Compartimenti sull’intero territorio nazionale.[1][1]

    In particolare è stato acquisito l’elenco di soggetti intestatari di oltre 50 veicoli, incrociandoli con tutti gli archivi informatici disponibili.

    Lombardia (36,15%), Emilia Romagna (11,39%), Piemonte (11,08%), Campania (9,93%) e l’Abruzzo (9,49%), le prime cinque Regioni secondo la graduatoria del maggior numero di veicoli riscontrati oggetto di intestazione fittizia (rispettivamente 5.527 – 1.742 – 1.695 – 1.519 – 1.451).

    Le Regioni Veneto (28,69%), Campania (17,39%), Piemonte (15,21%), Sicilia (10%) e la Lombardia (7,82%) con la presenza del maggior numero di plurintestatari.

    Dei 151.149 veicoli rimasti nella “rete” degli investigatori, 107.402 sono risultati non coperti da assicurazione obbligatoria nell’anno 2012 (71%): e anche in questo caso sono sempre Campania, Sicilia, Lombardia, Puglia ed Emilia Romagna, nello stesso ordine, le Regioni con la maggiore frequenza.

    49 plurintestatari responsabili di mancati pagamenti di pedaggio autostradale (22% rispetto al numero complessivo di evasori risultati da una specifica indagine parallela) e 170 veicoli “evasori” (28% rispetto al numero complessivo derivante dalla citata indagine parallela).

    Quanto all’identikit del prestanome, dall’analisi dei risultati conseguiti è emerso che gli intestatari fittizi individuati sono dei semplici “prestanome”, non apparendo soggetti dotati di strutture e disponibilità economiche e logistiche in grado di gestire un ampio parco veicoli. Sono persone, disoccupate o “imprenditori apparenti”, indigenti che, in cambio di pochi euro, si intestano automobili e moto, di fatto utilizzate da soggetti di etnia dell’Est Europa, Rom, Albanesi e Nord Africani, controllati ed identificati su tutto il territorio nazionale da tutte le Forze di Polizia, poiché coinvolti in svariate situazioni comportamentali delittuose quali:

    Dietro di loro ci sono organizzazioni criminali che usano i veicoli per i più diversi motivi illeciti:

    rapine e furti nelle abitazioni;

    reati finalizzati alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti

    reati finalizzati all’induzione e sfruttamento della prostituzione;

    furti di carburante presso aree di servizio;

    incidenti stradali con fuga ed omissione di soccorso;

    possesso di documentazione assicurativa falsa;

    violazione della legge sull’immigrazione;

    frodi fiscali;

    insolvenze fraudolente in danno di concessionari autostradali;