ROMA, PADRE E FIGLIO PROTAGONISTI DI INSEGUIMENTO ANALOGO A POCHI GIORNI DI DISTANZA

    manette 2Padre e figlio in manette a distanza di pochi giorni e per lo stesso reato, un inseguimento contromano e ad alta velocità. Il primo inseguimento risale ad una notte di inizio aprile in cui l’uomo, a bordo di una Ford, provocò la morte di due persone via Collatina.

    Dopo che gli agenti intimarono l’alto alla vettura infatti, l’auto accelerò e tentò di investirli. Fu allora che il ragazzo imboccò contro mano e a folle velocità via Grappelli, rallentarono ma l’auto con i tre nomadi a bordo si schiantò frontalmente contro la macchina di un romano che solo per caso rimase illeso. Drammatico, invece, il bilancio per gli occupanti della Ford. Due nomadi morirono a causa dell’incidente. I poliziotti arrestarono il terzo nomade, Stefano U., 19 anni, mentre cercava di fuggire dal luogo dell’incidente senza preoccuparsi delle condizioni dei feriti. Venerdì notte un inseguimento identico. Protagonista il padre del giovane che aveva provocato il precedente incidente. Anche il padre, 39enne era residente nel campo nomadi di Salone e pluripregiudicato. Un equipaggio della polizia, impegnato ad un posto di controllo sempre nello stesso punto, ha dato l’alt a due nomadi a bordo di una Citroen che non si è fermata. Da qui il secondo inseguimento. La Citroen tenta più volte di speronare le auto della polizia. Dopo qualche chilometro si ribalta. Un nomade riesce a fuggire mentre gli agenti arrestano Benjamin U. e, a quel punto, accertano che è il padre del nomade coinvolto nell’incidente mortale di inizio aprile. Per l’uomo bloccato dagli agenti scatta una denuncia a piede libero. A decidere il suo rilascio in attesa del processo, il magistrato di turno.