ROMA, PIAZZONI E SEL RIDISCUTONO IL PIANO NOMADI DI ALEMANNO

    Il rogo della “Barbuta”, noto campo nomadi alla periferia di Roma, ha generato diverse polemiche nel mondo politico. Si è espresso in queste ultime ore anche l’onorevole Piazzoni di Sinistra Ecologia e Libertà. L’incendio sviluppatosi a Ciampino nel campo nomadi lo scorso 17 agosto, ha riacceso le infinite polemiche riguardo il discusso insediamento rom ricadente sul territorio del comune capitolino, con tutte le conseguenze sociali e ambientali che insistono sempre più spesso anche sui territori dei comuni limitrofi. «Si tratta della punta di un iceberg rispetto a questioni inerenti l’integrazione e la legalità nelle nostre zone», ha dichiarato in proposito la deputata Ileana Piazzoni, di Sinistra Ecologia e Libertà. «Ampliato dall’amministrazione Alemanno, secondo un “Piano nomadi” a dir poco scandaloso per le condizioni di segregazione forzata cui sono stati relegati gli occupanti, costretti a vivere in baraccopoli prive di servizi che aumentano il grado di disagio sanitario e sociale degli insediamenti, il campo La Barbuta oggirappresenta un problema di legalità ben più esteso del fenomeno locale. L’incendio doloso, propagato su un mucchio di copertoni usati, ricorda da vicino i metodi usati in ambito camorristico per lo smaltimento illegale di rifiuti di varia natura. Per questo -prosegue Piazzoni in una nota -, in uno spirito di miglioramento per le condizioni di vita dei cittadini comunitari di etnia rom e sinti, e con l’obiettivo di difendere l’ambiente, la salute pubblica e la legalità dell’intera comunità, è oggi necessario che lo Stato apra sistematiche indagini sul ciclo illegale dei rifiuti di cui i campi nomadi laziali non rappresentano che un ultimo tassello. E’ opportuno anzitutto abbandonare le politiche segreganti o assistenzialiste che fino ad oggi si sono basate su un approccio emergenziale di corto respiro, in luogo di un percorso centrato sull’inclusione sociale di rom e sinti. Questo a partire da un’azione di risanamento che ridiscuta il “Piano nomadi” di Alemanno, già fortunatamente nelle intenzioni della Giunta Marino. Parallelamente -conclude la parlamentare di Sel -, vanno però accertate ed estirpate tutte le dinamiche malavitose che si inseriscono anche, e non solo, nel tessuto sociale di fasce che vivono in condizioni di segregazione, come quelle delle comunità nomadi».