Roma, sabato 6 ottobre la cultura scende in piazza

    Tutti in campo questo sabato per cultura e lavoro. Appuntamento in piazza a Roma sabato 6 ottobre, richiamando i vari interlocutori politici e sociali sul rispetto dell’articolo 9 della Costituzione italiana: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura …”. Principio fondamentale che, nel corso degli anni e anche con strutture governative diverse, è stato gradualmente indebolito se non frustrato. Con diverse misure e responsabilità, ovviamente.

    I tagli apportati dai governi Berlusconi-Tremonti mantengono saldamente il record negativo. E in quella stagione c’erano diverse mobilitazioni dell’universo della cultura, dell’informazione e dell’intrattenimento. Si ricorda ad esempio l’affollata Piazza del Popolo della capitale nell’ottobre 2009, richiamata proprio da obiettivi simili a quelli annunciati dai promotori dell’evento di sabato. Presso la sede del Conservatorio Romano e dopo un’efficace introduzione del regista Roberto Giuliani finalizzata a sottolineare la natura produttiva e non meramente sovrastrutturale dell’attività musicale, sono seguiti numerosi interventi del vasto team promotore: dai sindacati all’ANPI, alla National Association of Archives (Anai), Potere alle persone, al “comitato fondazioni lirico-sinfonico”, al collettivo di attori “contiamo”, al gruppo “mi riconosci? Sono un professionista del patrimonio culturale”, all’articolo 21. E tanti altri.

    Per una volta, tutti i lavoratori del settore (archeologi, storici, storici dell’arte, archivisti, bibliotecari, musicisti, comunicazione, ricerca) saranno uniti per chiedere al governo investimenti nel settore, che possono portare la spesa per la cultura in Italia all’1,5% del PIL (in linea con altri paesi europei), aumento dei finanziamenti pubblici per lo spettacolo, riconoscimento delle professioni del patrimonio culturale, rispetto dei contratti nazionali, promozione di un nuovo sistema nazionale di qualificazione per le guide turistiche, assunzione di almeno 3.500 lavoratori entro il 2020 nei ranghi del Ministero dei Beni Culturali, l’ampliamento delle previsioni di impiego nelle autorità locali e nelle istituzioni culturali pubbliche, una legge che regola il volontariato culturale, la riforma della legge di Ronchey sull’esternalizzazione.

    L’evento inizierà alle 10 da Porta San Paolo (fermata Piramide della Metro B), vicino alla Piramide di Caio Cestio. La sfilata si sposterà quindi alle 11.00 attraverso Via Mamorata, il ponte di Sublicio e Piazza San Francesco d’Assisi per arrivare a Piazza Mastai dove si terranno interventi di rappresentanti dei promotori e momenti di assemblea e musica. La chiusura è prevista per le 16:00. Per chi non può raggiungere Roma con i propri mezzi o vuole condividere il viaggio, sono previste partenze con corriere da tutta Italia, per le quali è richiesto un contributo simbolico.