Rugantino, si torna alle origini

    “Questa è una versione restaurata di ’Rugantino’, come si dice per i film in pellicola quando riacquistano nuovo splendore, perché abbiamo cercato di tornare all’originale togliendo tutte quelle sedimentazioni che con il tempo si erano create”. È un Enrico Montesano comosso quello che ripropone in teatro, dal 21 dicembre al 27 gennaio al Teatro Sistina, ’Rugantino’ nella versione originale con cui fece la sua prima apparizione il 18 dicembre del 1978, precisamente 40 anni fa. “Regia, scenografie, movimenti di scena, costumi, musiche, sono quelli della seconda edizione di cui fui protagonista. D’altronde gli autori, Garinei & Giovannini, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa con la collaborazione di Luigi Magni e le musiche di Armando Trovajoli erano un bel gruppetto di gente di qualità”. Montesano fu il secondo interprete di ’Rugantino’, dopo la prima comparsa datata 1962 nelle cui vesti c’era Nino Manfredi. “Quando debuttammo noi nel 1978, Manfredi era in platea e i suoi complimenti furono il regalo più bello “, rammenta. Con Montesano-Rugantino, 40 anni fa c’erano sul palco Alida Chelli in veste di Rosetta, Aldo Fabrizi in Mastro Titta e Bice Valori come Eusebia. In questa versione fedele, fortemente richiesta dal direttore artistico del Sistina Massimo Romeo Piparo, Montesano sarà accompagnato da Serena Autieri che interpreterà Rosetta, Antonello Fassari invece sarà Mastro Titta mentre Eusebia avrà le sembianze di Edy Angelillo. “Rugantino è una maschera senza maschera: un impunito, dalla lingua lunga, che vuole avere sempre l’ultima parola. E in questo allestimento più che in altri lui diventa esattamente quello che voleva essere. Anche se questo gli costa la vita. È una bella sfida rifare questo personaggio con una maturità diversa… Dopo 40 anni mi guadagnerò la pensione: dopo questo spettacolo la potrò prende’ pure io quota 100? “, domanda Enrico Montesano con un pungente esplicito riferimento sulla politica attuale.