Said e Cherif Kouachi: “Moriremo da Martiri” – Alessia Lambazzi

    Prosegue tra dichiarazioni e smentite la caccia ai due fratelli franco-algerini Said e Cherif Kouachi responsabili dell’attacco messo a segno contro la sede parigina del giornale satirico “Charlie Hebdo”, mentre Hamid Mourad il ragazzo diciottenne che ormai per tutti aveva assunto il ruolo di autista nella vicenda, ha smentito il suo coinvolgimento recandosi alla polizia.

    Ottantottomila uomini sono impegnati nella caccia all’uomo più grande di tutti i tempi, mentre Parigi si trova a dover comunicare il massimo livello di allerta terrorismo. I due fratelli sono stati inizialmente avvistati in Piccardia, a bordo di una clio grigia incappucciati, formalmente riconosciuti dal proprietario di una pompa di benzina, che ha rilevato la presenza all’interno della macchina di kalashnikov e lanciarazzi. Successivamente le forze dell’ordine si sono spostate a Crepy-en-Valoise circondando l’abitazione nella quale sembrava che i due si fossero barricati. E’ stato chiuso l’accesso alla località e gli elicotteri hanno sorvegliato la zona dall’alto per ore, fino alla smentita ufficiale del sindaco.

    La fuga dei due fratelli sembra ora finita, ma il terrore continua a dilagare, poiché i due terroristi barricati in una tipografia nel nord-est di Parigi con almeno un ostaggio, annunciano di essere disposti a “morire da martiri”. Le autorità si stanno impegnando nell’avvio di una trattativa al fine di evitare ulteriori spargimenti di sangue ed il presidente francese Francois Hollande si è recato all’Eliseo per poter seguire da vicino le trattative.

    Intanto nel mondo si scatena una discussione a 360 gradi che prende il via dalla vicenda e ne supera i confini, diventando un dibattito ideologico. C’è chi grida a gran voce una mancanza di buon senso nel “deridere, stuzzicare e punzecchiare i musulmani” e chi rivendica il significato della satira, come qualcosa che nel suo stesso esistere rivendica il superamento dei limiti e “volgendo la sua attenzione critica alla politica e alla società, ne mostra le contraddizioni, promuovendo il cambiamento”.

    Mentre la Francia piange le sue vittime ed il mondo piange se stesso, vittima della paura di dover negoziare la propria libertà di espressione, Charlie Hebdo ha annunciato che continuerà a pubblicare “perché gli attentatori non hanno vinto”.