Salvini ritorna all’attacco sulle scorte

    Sul tema delle scorte è intervenuto nuovamente Matteo Salvini. Una delle questioni più care al leader del Carroccio è stato riaperto, dopo le polemiche scaturite dalle sue dichiarazioni su Roberto Saviano durante la 167esima festa della Polizia. “Il sistema delle scorte va rivisto in base a valutazioni oggettive”, ha detto il vicepremier, sostenendo che vi è la necessità difendere chi ha diritto alla scorta, fermo restando che le forze dell’ordine non possono essere ridotte a semplici “autisti o accompagnatori personali”. 

    Salvini: “Forze dell’ordine non siano autisti”

    Per il ministro dell’Interno Salvini quindi, sul tema delle scorte, è importante operare una revisione “rimettere su strada il maggior numero possibile di agenti”, che non possono essere impiegati indiscriminatamente per il servizio di scorta. Sui prossimi impegni, Salvini ha già detto che non parteciperà alle manifestazioni per il 25 aprile, mentre sarà in Sicilia. “La lotta a camorra, ’ndrangheta e mafia è la nostra ragione di vita. Il 25 aprile non sarò a sfilare qua o là, fazzoletti rossi, fazzoletti verdi, neri, gialli e bianchi. Vado a Corleone a sostenere le forze dell’ordine nel cuore della Sicilia” ha ribadito il ministro, che poi ha scherzato sulla sua tendenza ad indossare le divise della polizia e di altri corpi. “Oserei dire colleghi poliziotti visto che mia figlia, che ha sei anni, pensa che sia il capo della Polizia. Ma Gabrielli stia tranquillo, sono pronto a fare il ministro ancora per un po’”. Il vicepremier ha poi sostenuto che “gli uomini e le donne delle nostre forze dell’ordine sono un modello, un esempio per i sistemi di sicurezza degli altri Paesi: non dobbiamo guardare a modelli altrui”, per poi citare anche De Gasperi: “È un onore e un privilegio essere qui con voi oggi. E sono orgoglioso di incontrarvi quotidianamente. Un grande statista come De Gasperi diceva che non bisogna guardare alle prossime elezioni ma alle prossime generazioni”.