Sanità, trattamento ictus ischemico: Simeone “Necessarie risposte immediate”

    Giuseppe Simeone, presidente della commissione regionale sanità del Lazio, torna in campo per parlare del
    trattamento dell’ictus ischemico e delle gravi carenze riscontrate negli apparati ospedalieri del Lazio: “Solo
    un centro per il trattamento dell’ictus ischemico, quello del San Camillo, su quattro presenti nel Lazio è
    ancora funzionante h24. I Policlinici Umberto I e Tor Vergata sono invece off limits. Il primo ha chiuso la
    neuroradiologia interventistica per mancanza di strumenti e materiali come i cateteri e gli stent indispensabili
    per riaprire e riparare i vasi celebrali lesi. A Tor Vergata, a causa della carenza di personale, il centro lavora
    cinque giorni a settimana, escluso il weekend, per sole 12 ore al giorno. Al Gemelli, per il quale era stata già
    annunciata a settembre la chiusura di neuroradiologia interventistica, un guasto all’angiografo ha messo ko
    la radiologia interventistica da ieri. Una situazione di assoluta emergenza che deve essere affrontata con
    assoluta rapidità. Il funzionamento più che dimezzato della rete dell’ictus mette a repentaglio la vita dei nostri
    cittadini e aumenta esponenzialmente i tempi di intervento che per tali patologie sono determinanti per
    limitare al massimo i danni che potrebbero insorgere. In queste ore avevo raccolto l’appello dei cittadini
    legittimamente preoccupati dell’accaduto, e recepito la richiesta dei consiglieri regionali ad intervenire e,
    sentito l’ufficio di presidenza della commissione, ho convocato per lunedì prossimo l’audizione dei direttori
    generali del Policlinico Umberto I, del Gemelli e di Tor Vergata, per comprendere le criticità in atto ma
    soprattutto quali azioni mettere in campo per risolverle. Non possiamo permetterci di lasciare dei vuoti
    nell’assistenza di una patologia tanto critica e che la rete per l’ictus ischemico sia un terno al lotto. Dobbiamo
    agire non a parole ma con i fatti per dare reale assistenza ai cittadini e mettere i professionisti che operano
    in queste strutture nelle condizioni di poter ben operare”.