SBARCHI – IN DUE ANNI LA SPESA PER L’EMERGENZA UMANITARIA È TRIPLICATA. IL MEF: NEL 2015 SPESI 3,3 MLD

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    Dati che hanno un peso, e non da poco, quelli diffusi dal Mef in merito alla spesa sostenuta per affrontare l’emergenza profughi: 3,3 mld di euro, contro l’1,3 del triennio compreso tra IL 2011 ed il 2013. Il Documento programmatico di bilancio del Mef evidenzia anche l’aumento dei contributi europei (+38,5%), passati da 84,7 a 120,2 milioni di euro. A ragione, il governo ritiene queste spese sostenute, siano considerate dall’Europa come ’extra’, aspirando a una flessibilità di pari importo, da poter utilizzare nella riduzione dell’Ires già dalla legge di stabilità 2016. Una possibilità attualmente non contemplata da Bruxelles, che rimanderebbe la riduzione dell’ires dal 2017. Le cosiddette ‘circostanze eccezionali’ che hanno impegnato le risorse italiane nel 2015, hanno superato i  3 miliardi di euro.  Rispetto al biennio  2011-2012, a quando si è concretizzata l’emergenza umanitaria, al netto dei contributi Ue, la spesa è stata – in termini cumulativi  – pari a circa 4 miliardi. Il Mef avverte che se dovesse crescere il flusso di migranti ’’si determinerebbe l’esigenza di reperire ulteriori fondi’’. Ad incidere notevolmente, quest’anno, e strutture di accoglienza che, con un aumento di 10,6%  quest’anno dovrebbe significare il 53,6% delle risorse totali. Lo scorso anno sulle coste italiane sono sbarcate sulle coste italiane oltre 170mila persone, più del triplo rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo le presenze nei centri di accoglienza sono raddoppiate. I dati relativi ai primi nove mesi di quest’anno confermano ’’un’analoga dimensione della crisi’’, con oltre 136.000 migranti arrivati via mare. A settembre erano circa 77.000 i migranti nelle strutture di accoglienza governative e nelle strutture temporanee, cioè quasi il doppio delle presenze registrate a fine 2014 e oltre 10 volte il dato medio del periodo 2011-2012. Il sistema di protezione per i rifugiati e richiedenti asilo copre più di 26.000 persone; mentre i minori non accompagnati hanno superato le 10.000 unità, ’’ponendo un’enorme sfida’’ su diversi fronti come gli alloggi e la scuola. ’’Si tratta di un afflusso epocale’’ che interessa l’intera Europa, si sottolinea nel dossier. ’’L’attivazione e la gestione di un sistema di accoglienza, in grado di far fronte alla pressione registrata, ha comportato uno sforzo di bilancio rilevante’’.

    M.