Scontri Liverpool: i fatti

    Un tifoso dei Reds in coma, due romanisti arrestati e accusati di tentato omicidio, l’Uefa “scioccata” dagli incidenti registrati nei pressi di Anfield, Liverpool “sconvolto”, e Roma ancora una volta al centro dell’attenzione della scena europea per il comportamento violento dei propri tifosi. Il day-after della semifinale d’andata di Champions League è a tinte fosche, con un bilancio degli scontri gravissimo. Sean Cox, il 53enne irlandese rimasto a terra dopo i tafferugli, è ricoverato al Walton Neurological Center e versa in condizioni critiche. I familiari hanno riferito ai media che sarebbe in coma, con gravi danni al cervello causati dai colpi sferrati – secondo le ricostruzioni della polizia – con cinte, bastoni e un martello. La moglie del tifoso dei Reds, secondo altri parenti sentiti dal Mirror e dal Liverpool Echo, si starebbe chiedendo in queste ore “se non sia il caso di lasciarlo andare”.

    Per l’aggressione stati arrestati due ultrà romanisti – Filippo Lombardi e Daniele Sciusco. I due sono stati identificati dagli agenti della Digos della Questura di Roma inviati in Gran Bretagna per collaborare al dispositivo di sicurezza messo in atto dalla polizia locale. La polizia italiana ha avvertito i colleghi della presenza del gruppo ultrà ’Fedayn’ a Liverpool e proprio con il suo arrivo vicino allo stadio sono avvenuti i violenti incidenti in cui il tifoso dei Reds è stato ferito. Gli agenti italiani hanno individuato il gruppo, una quarantina di persone bloccate dalla polizia inglesi per essere riprese con video e identificate e quindi fatte entrare comunque nello stadio. Durante la partita gli uomini della Digos han visionato i filmati e identificato Sciusco e Lombardi, entrambi già noti come appartenenti al gruppo ultrà, come due dei responsabili degli incidenti.