Serie tv, la ’Dolce Vita’ diretta da Oliver Stone

    Il mondo della serialità ha cambiato volto, con produzioni mastodontiche in termini di denaro che coinvolgono autori e interpreti provenienti dal settore cinematografico. Le serie tv di ultima generazione si avvicinano per qualità alle grandi produzioni hollywoodiane, se si pensa a titoli come ‘Breaking Bad’, ‘House of Card’ o il kolossal ‘Il trono di Spade’, solo per citare alcuni nomi made in Usa. Infatti gli Stati Uniti hanno fatto da apripista a questo nuovo scenario televisivo, dove l’Italia, negli ultimi tempi sembra essersi avvicinata parecchio. Basta prendere il caso di ‘Gomorra-La serie’ diventata un fenomeno di culto in molti paesi, tra cui gli Usa che ne hanno elogiato lo stile crime. Più che altro le serie di qualità hanno sempre interessato la tv pay, con Sky che ha fornito eccellenti produzioni sin dai tempi di ‘Romanzo Criminale’, passando per ‘The Young Pope’ del regista premio Oscar Paolo Sorrentino. Ma, per diminuire il gap, anche le televisioni in chiaro si sono cimentate in produzioni internazionali. La Rai ha voluto investire nella serie ‘I Medici’ che ha richiamato un cast internazionale, tra cui nomi, nella prima stagione, spiccava quello di Dustin Hoffman (prima che scoppiasse lo scandalo di presunte molestie sessuali in cui è coinvolto). Ora sembra che sia in fase di lavorazione, se non di progettazione, un altro titolo che riguarderà la tv della famiglia Berlusconi, Mediaset, e coinvolgerà altri interpeti illustri provenienti da oltreoceano. Tom Fontana, showrunner de ‘I Borgia’, realizzerà con Entertainment One, Mediaset Group e De Laurentiis Company, la nuova serie in lingua inglese Dolce Vita, ambientata nella Roma degli anni ’50. La notizia è stata riportata dall’Hollywood Reporter. Il primo episodio chiamerà in causa la regia di Oliver Stone. Attenzione a valutare che la nuova serie sia l’adattamento del film omonimo di Federico Fellini; infatti l’opera si ispirerà al libro, uscito nel 2011, di Stephen Gundle, dal titolo ‘Death and Dolce Vita: The Dark Side of Rome in the 1950s’. Un romanzo che rimette in scena le circostanze del delitto di Wilma Montesi, uccisa a soli 21 anni nel 1953 e si parla anche di come corruzione avesse offuscato l’immagine della ’dolce vita’ in quel periodo in Italia. Il caso Montesi è il primo esempio di caso mediatico che si sia mai verificato nel nostro Paese. Il fatto narra che l’11 aprile di 65 anni fa, una ragazza romana viene trovata morta, seminuda sul litorale laziale di Torvajanica. Wilma ha vent’anni, è bella e di famiglia modesta. Dapprima si pensa a ad una sciagura o a un suicidio. Solo in un momento successivo viene a galla che Wilma avrebbe partecipato ad un festino dove di sesso e droga la facevano da padrone e a cui ci sarebbe stato anche il compositore per il cinema Piero Piccioni, figlio di un membro importante della Democrazia cristiana. Il caso Montesi diventa il primo delitto mediatico della storia della Repubblica. Il processo durò quattro anni e vide alla fine l’assoluzione di tutti gli imputati, facendo sì che il delitto rimanga tutt’ora uno dei grandi misteri della Prima Repubblica.