Spy story al femminile con “Il tuo ex non muore mai”

    Ecco una commedia d’azione ironica al femminile, in grado di regalare due ore di spensieratezza senza ricorrere ad una commedia a volte demente.
    Los Angeles. Dopo aver scoperto che il suo ex-fidanzato è un agente della CIA, Audrey (Mila Kunis) si trova al centro di una cospirazione internazionale. Insieme al suo amico di lunga data, Morgan (Kate McKinnon) sarà costretto a trasformarsi in una spia in prova. Con gli assassini perennemente alle calcagna, i due dovranno capire di chi possono fidarsi e combattere per salvare se stessi e il mondo intero.
    La trama, tra cui proiettili, sangue e potere femminile, è principalmente funzionale alla messa in scena di momenti divertenti e ad alcuni inseguimenti senza dubbio ben progettati. La parodia di un genere tradizionalmente segnato dai maschi funziona, nonostante inganni e colpi di scena che francamente appaiono abbastanza prevedibili. Il ritmo agitato con cui ci sono le successive disavventure che portano da Vienna a Parigi e poi a Praga e Berlino, nasconde bene la mancanza di idee fulminanti.
    Susanna Fogel, qui regista e co-sceneggiatrice, calibra il film su un bersaglio prevalentemente femminile, relegando la controparte maschile (interpretata da Justin Theroux e Sam Heughan) in una presenza marginale.
    Le donne, di solito suppellettili nei film di azione, diventano qui protagoniste assolute ma la felice intuizione di lasciare loro certe fragilità, evitando così di trasformarle in eroine infallibili, permette a “Il tuo ex non muore mai” di non cadere nell’ovvio.
    Nel ruolo di trentenni moderne americane, una insicura e pensierosa, l’altra esuberante e disinibita, Kunis e McKinnon convincono.
    Non c’è contraddizione tra il fatto che il film promuova la fiducia in se stessi e che il personaggio affidato a Mila Kunis continui a sognare il principe azzurro, perché mostra come sia possibile scappare indipendentemente dal supporto di un fidanzato.
    “Il tuo ex non muore mai” regala il divertimento che promette e la possibilità di un sequel è evidente.
    Resta tuttavia inaccettabile che l’adattamento italiano del titolo (nell’originale “The Spy Who Dumped Me” di Bondian) costituisca un vero spoiler.