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Stati Uniti, il piano di Biden da 1.900 miliardi per combattere il virus e risollevare l’economia

"Bisogna agire subito. In ballo c'è il futuro del Paese", ha detto il presidente eletto. Il pacchetto di dovrà essere approvato dal Congresso

Il presidente eletto Joe Biden

Joe Biden ha presentato ieri, mercoledì 14 gennaio, un piano di salvataggio da 1.900 miliardi per combattere la pandemia e risollevare l’economia statunitense. Il provvedimento, che dovrà essere approvato dal Congresso, comprende 415 miliardi di dollari per contrastare il virus, che negli Stati Uniti ha fatto circa 385mila vittime, e 440 miliardi a favore delle piccole imprese. “Bisogna agire in fretta – ha detto Biden in conferenza stampa – non c’è più tempo da perdere”.

L’obiettivo principale è accelerare la campagna vaccinale per “lasciarci alle spalle la pandemia”, ha spiegato Biden. Per questo, nel piano economico proposto, cento miliardi vengono destinati al piano vaccini, con la promessa di ricevere cento milioni di dosi nei primi cento giorni di presidenza. L’insediamento alla Casa Bianca è previsto per il 20 gennaio e la guardia, dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio, resta altissima.

Gli aiuti alle famiglie

“Aiuti subito e in fretta”, ha scandito più volte il presidente eletto, perché bisogna “salvare quanto prima l’economia americana”. Il provvedimento prevede pagamenti diretti di 1.400 dollari nelle tasche dei cittadini e l’aumento dei sussidi di disoccupazione (da 300 a 400 dollari). Tra le proposte c’è il salario minimo a quindici dollari l’ora, quasi il doppio di adesso, un cavallo di battaglia del Partito democratico. “Durante questa pandemia – ha detto Biden – milioni di americani hanno perso, senza alcuna colpa, la dignità e il rispetto che derivano da un lavoro e da uno stipendio. C’è un dolore reale che travolge l’economia”.

La decisione spetta al Congresso

Il provvedimento dovrà essere approvato dal Congresso. Probabilmente i repubblicani cercheranno di opporsi. Il piano “non è economico”, ha ammesso lo stesso Biden, ma il 20 gennaio si insedierà anche il nuovo Senato, a maggioranza (ristrettissima) democratica. Prima, però, si vedrà se la Camera alta deciderà di procedere con l’impeachment contro Donald Trump.