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Super green pass, rientro ed eventuali contagi nelle scuole, e quarta dose: giornata di fuoco per il governo fra la Cabina di regia ed il Cdm

E’ un’agenda fitta di impegni quella che oggi regola gli appuntamento dell’esecutivo, fra l’attesa cabina di regia (con il premier ed i capi delegazione delle forze di maggioranza a confronto con le Regioni), per chiudere l’ennesimo dl improntato sulle nuove misure anti-Covid, ed il Cdm che seguirà nel pomeriggio.

Ma non solo, sul tavolo in bell’evidenza, soprattutto il Super green pass al lavoro, lo smart working e, tema non da meno, decide se confermare o meno per il 10 gennaio il rientro a scuola.

Infine, ‘ciliegina sulla torta’, l’estensione dell’obbligo vaccinale, che tanto ‘sfruguglia’ la maggioranza.

Il Super green pass non andrà ad ‘inficiare’ tutte le categorie professionali. La Pa sarà probabilmente ‘graziata’

Nello specifico del Super green pass, diversamente da come richiesto dal ministro Brunetta – che lo voleva esteso a tutte le categorie di lavoratori – molto probabilmente saranno invece interessate soltanto determinati settori professionali, per lo più quelli sanitari. Un ‘obbligo’ che potrebbe però essere rivolto anche a determinate categorie, come quelle dei fragili e degli anziani, molto più ‘facili’ all’ospedalizzazione. Dunque, ancora una volta, si ‘salveranno’ i circa 950mila dipendenti della Pa che, anche se non vaccinati, potranno continuare a lavorare esibendo il tampone.

Scuola, prima della quarantena le Regioni propongo nuove soglie in caso di uno o più positivi in classe, differenziati per fasce d’ età

Le frizioni maggiori riguardano però la scuola, con le Regioni che pressano per ritardare il ritorno sui banchi, ed il governo che intende invece ottemperare quanto stabilito precedentemente, con il rientro fissato per lunedì prossimo. Nel frattempo, riunitisi con gli esperti del Cts, nella Conferenza dei presidenti sono state fissate delle proposte con determinate ‘soglie’ da presentare al governo.

Nello specifico, rispetto ad eventuali casi di positività, sono state pensate ‘nuove soluzioni’ dirette sia alle scuole dell’infanzia di fronte a un caso, che alle secondarie di primo o secondo grado (parla di un’età di 12 o più anni), con 3 o più casi. Questo perché secondo le Regioni non è possibile gestire allo stesso modo i più piccoli come quelli più grandi. Oltretutto, distanziamento e mascherine a parte, nel caso degli over 12 vi sono moltissimi vaccinati.

Questo, nel caso dell’infanzia, anche con un solo contagiato determinerebbe la quarantena per l’intera classe. Diversamente, nel caso delle elementari, di fronte ad un solo positivo, si ipotizza di  mantenere comunque la classe in presenza, ma ‘in autosorveglianza’, con la raccomandazione però di evitare la frequentazione di ambienti differenti dalla scuola. Diversamente, nel caso di 2 o più positivi, scatterebbe invece la quarantena di sette giorni, con test antigenico o molecolare tra il quinto e il settimo giorno.

Per le scuole secondarie di primo e secondo grado (quindi d’età  di 12 anni, o superiore), perché scatti la quarantena – sempre di 7 giorni con test antigenico o molecolare tra il quinto e settimo giorno – la soglia viene estesa a 3 o più casi. Questo perché sono tollerati fino a 2 casi per mantenere la classe in presenza, ma in autosorveglianza.

Scuola, le Regioni: “Evitare la ripresa delle attività di educazione fisica, musicale, e verificare i pasti in mensa”

Da considerare anche che, secondo quanto richiesto dalle Regioni, “Sarebbe utile evitare la ripresa delle attività di educazione fisica, canto e utilizzo di strumenti a fiato, verificare la correttezza del consumo dei pasti in mensa, promuovere un maggior utilizzo di Ffp2 e avere attenzione a garantire una corretta aerazione delle aule”.

Scuole: l’ultima parola spetterà comunque alla Asl che potrà modificare o meno i provvedimenti presi

Ovviamente l’ultima parola spetta comunque sempre alla Asl che deciderà se applicare o meno differenti provvedimenti, come la sospensione della didattica (in presenza nella singola scuola o istituto), a seconda dei specifici casi.

Regioni: escludere dai calcoli sui ricoveri per Covid quanti ospedalizzati per altri motivi e poi divenuti positivi

Altro tema caldeggiato dalle Regioni, la modifica del calcolo dei ricoveri per Covid, evitando cioè di includere nelle statistiche di quanti ricoverati per Covid, quanti ospedalizzati per altri motivi che, sottoposti al tampone, sono stati trovati positivi, magari anche  asintomatici.

Regioni: chiarire se vi sarà la necessità o meno di una quarta dose per pianificare l’eventuale campagna vaccinale nei tempi giusti

Ed ancora: far capire se e come procedere nel caso di somministrazione della quarta dose di vaccino, perché se queste sono le direttive che il governo di appresta a varare, è bene che vi sia il tempo necessario per organizzarsi al meglio. Infine, valutare un uso più ampio dei test fai da te ai fini dello screening in alcuni contesti di comunità.

Max