Taglio dei vitalizi, oltre 1000 ex deputati presentano il ricorso

    Dopo lo storico taglio dei vitalizi deliberato a luglio dall’esecutivo gialloverde, sono oltre mille i ricorsi presentati dagli ex deputati, contrari al nuovo provvedimento. Circa 1200 ex deputati, a cui sono stati applicati i tagli, si sarebbero rivolti da uno dei cinque legali suggeriti dall’Associazione ex parlamentari presieduta da Antonello Falomi, ma c’è anche chi ha scelto un proprio avvocato di fiducia nella speranza di non vedersi decurtata la pensione. Domani alle 11.30 sarà lo stesso ex parlamentare Ds Falomi in una conferenza stampa a Montecitorio a dare i numeri precisi della rivolta degli onorevoli contro la delibera fortemente voluta dal presidente della Camera, Roberto Fico,  per mettere una bandierina su una battaglia storica del Movimento.?Se sarà confermato che mille ex deputati su 1.200 hanno presentato ricorso,è certo che si tratta di una vera e propria rivolta di massa. Gli ex parlamentari sono agguerriti, decisi ad andare fino in fondo per evitare i tagli che in qualche caso sono anche dell’ottanta per cento dell’assegno. I ricorsi  verranno vagliati in prima istanza dal Consiglio di Giurisdizione della Camera che inizierà l’esame il 7 novembre con le richieste di sospensiva cautelare. In pratica il taglio dei compensi che dovrebbe scattare dal prossimo gennaio verrà sospeso, come spiega Alberto Losacco del Pd che presiede il Consiglio, fino a quano lo stesso Consiglio non avrà esaminato i ricorsi. In ogni caso gli ex onorevoli hanno già fatto sapere che sono pronti a dare battaglia fino alla Corte di Giustizia europea contro una misura che va a intaccare i “diritti acquisiti” e che, dicono i parlamentari, può essere un precedente pericoloso per tutti i cittadini. 
    Intanto un ex senatore della Lega, Marco Preioni, ha deciso di denunciare ai carabinieri Luigi Di Maio. Preioni, ex presidente della Giunta per le autorizzazioni di palazzo Madama per due legislature, ha presentato un esposto contro il vicepremier, nonché capo politico del M5S, per minaccia al presidente del Senato, minaccia all’organo della Camera che dovrà esaminare i ricorsi e minaccia gli ex parlamentari, “con inequivocabili incitamenti a denigrare e intimidire gli ex deputati intenzionati a proporre ricorsi e con indebite pressioni e minacce contro chi si opponesse al loro disegno di “flagellazione” tanto dei deputati quanto dei senatori”. Preioni riporta nelle sua denuncia alcune frasi di Di Maio che su Facebook ha invitato i deputati a non far ricorso perché il taglio “fa bene alla loro salute”. Di Maio inoltre avrebbe fatto “minacciose pressioni nei confronti del presidente del Senato perché disponda una delibera identica a quella della Camera”.