Terremoto a Ravenna di 4.6: scuole chiuse

    Precauzioni e attenzioni dopo il terremoto di Ravenna con le autorità cittadine che prendono immediati provvedimenti cautelativi e ordinano per quest’oggi la chiusura delle attività scolastiche.
    Si è infatti verificato un terremoto a Ravenna di magnitudo di 4.6. Una improvvisa scossa di terremoto si è sentita nel territorio di Ravenna generando panico e preoccupazione. Le scosse del terremoto a Ravenna si sono sentite anche nelle Marche e nel Veneto.
    Il sisma si è avvertito intorno alla mezzanotte e sono state diverse le chiamate ai vigili del fuoco.
    Da Verona a Trieste, la preoccupazione è stata molta, ma sono stati pressapoco lievi i danni. L’epicentro 11 chilometri a est di Ravenna. Subito dopo il verificarsi del terremoto a Ravenna il sindaco ha sancito una serie di «controlli negli edifici e scuole chiuse»
    «A seguito della forte scossa di terremoto che ha coinvolto il nostro territorio — si legge in una nota del Comune — è in corso alla Centrale della Polizia Municipale il Centro operativo comunale, la struttura di cui si avvale il sindaco in qualità di autorità comunale di protezione civile per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza, con lo scopo di attivare le prime attività di protezione civile e fronteggiare l’emergenza. Sono in corso verifiche strutturali sulle situazioni segnalate. Stante l’entità dell’evento sismico, che risulta il maggiore in termine di intensità registrato negli ultimi trent’anni, in maniera precauzionale domani verranno chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, dai nidi all’università. Nel corso della giornata verranno effettuati controlli su tutti i circa 90 plessi del nostro comune».

    Una scossa di terremoto a Ravenna che, molto forte, si è sentita preoccupando non poco i cittadini intorno alla mezzanotte: Per fortuna secondo i primi accertamenti la scossa avrebbe provocato appena lievi danni: è stata come detto localizzata ad 11 chilometri ad est di Ravenna, ma anche avvertita in una ampia fascia territoriale: ad esempio a Bologna, nelle Marche e nel Veneto. Il sisma, dunque, ha destato e preoccupato tutta la Romagna e non solo.

    In base a quanto ha rilevato l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) la magnitudo è stata riscontrata pari a 4.6, con ipocentro a 25 chilometri di profondità. Diversi i cittadini che, presi dal panico e dalla paura, subito hanno deciso di abbandonare le proprie case e di scendere in strada. Il comune Ravenna è, con quello di Cervia il più prossimo alla sede dell’epicentro del terremoto ed è per questo che il sindaco Michele de Pascale ha fin da subito convocato il centro operativo comunale di Protezione civile andando a dare le proverbiali direttive del caso. «Abbiamo ponderato, ma abbiamo preso la decisione di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado, dagli asili nidi all’università. Questo perché l’evento sismico è stato di una gravità importante», ha chiarito iil primo cittadino. «Sappiamo – ha detto – che questa decisione può creare qualche disagio nelle famiglie, qualche difficoltà a conciliare il lavoro e il fatto di avere i figli a casa, però la loro sicurezza e incolumità vengono prima di qualsiasi disagio».