TERRORE AL TUFELLO: IN UN CONTESTO LEGATO ALLA DROGA, UN ALBANESE SPARA A UN PREGIUDICATO MANCANDOLO

    Che non sia un quartiere troppo tranquillo è ormai noto (lo stesso famigerato Antonio Mancini, pentito della ex Magliana qui ha mosso i suoi primi passi nel crimine), ed anche nella ‘letteratura’ popolare romana, il Tufello equivale spesso a gente pericolosa. Intendiamoci, stiamo argomentando all’interno di una sorta di ‘mappatura’ criminale, persone perbene ce ne sono e, fortunatamente, sono moltissime. Ma veniamo alla notizia. Sono quasi le 7 del mattino quando, in via Monte Pattino, vengono esplosi due colpi di pistola contro un uomo, che solo per miracolo non viene colpito. Accorsi immediatamente sul posto, le volanti individuano al volo il destinatario dell’agguato (segnalato da un agente fuori servizio che ha assistito alla scena), che camminava armato di un grosso coltello seminascosto all’interno di una busta di plastica. ‘Vecchia’ conoscenza per i suoi numerosi precedenti legati allo spaccio, l’uomo è stato così fermato e condotto al commissariato Fidene Serpentara, dove è stato denunciato per porto abusivo d’arma. Nel frattempo le altre volanti si sono messe sulle tracce dello sparatore e, grazie ad alcune testimonianze, lo hanno fermato nei pressi di via di Val Melaina. T.D., 34enne albanese anch’esso con vari precedenti, è stato così arrestato per tentato omicidio e portato presso il carcere di Regina Coeli. Nel suo appartamento i poliziotti hanno rinvenuto due cartucce calibro 9×19, e la pistola usata per l’agguato, alla quale mancavano proprio due colpi. Oira si indaga per ricostruire l’accaduto.
    M.