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“Terza dose per la fascia 40-60 anni al via dal primo dicembre” annuncia il ministro Speranza

Consideriamo la terza dose assolutamente strategica. A stamattina, la dose booster è stata offerta a 2.409.596 persone, oggi supereremo i 2,5 milioni. Abbiamo iniziato da immunodepressi, personale sanitario, fragili di ogni età, over 60 e da chi ha avuto la dose unica di Johnson & Johnson. Con il confronto svolto nelle ultime ore con la nostra comunità scientifica, voglio annunciare al Parlamento che facciamo l’ulteriore passo in avanti. La scelta è di proseguire per fasce anagrafiche: dal primo dicembre, nel nostro paese, saranno chiamati alla dose aggiuntiva, al richiamo, anche le fasce generazionali di chi ha tra i 40 e i 60 anni”.

Nell’ambito del Question Time alla Camera, il ministro della Salute ha così aperto alla fascia d’età 40-60 anni la somministrazione della terza dose.   

Speranza: “La terza dose è obbligatoria per il personale sanitario e chi lavora nella Rsa”

Dunque, ha precisato Speranza, ”Dal 1 dicembre si apre alla fascia di età 40-60 per la somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid. Ma devono essere passati 6 mesi dal completamento del ciclo primario e il booster verrà effettuato sempre con vaccini a mRna”. Terza dose che è obbligatoria per il personale sanitario e chi lavora nella Rsa.

Speranza: “A questa mattina alle 7 sono stati scaricati oltre 122 milioni di certificato verdi”

Poi, riferendo sulla situazione Green pass, il ministro ha affermato che “A questa mattina alle 7 sono stati scaricati oltre 122 milioni di certificato verdi”. Uno strumento, ha tenuto a rimarcare, che rappresenta “un pezzo fondamentale della strategia del nostro governo perché consente di rendere più sicuri i luoghi dove si applica e perché oggettivamente ha costituito un incentivo alla vaccinazione“.

Speranza: “Con gli organicompetenti stiamo valutando la validità del certificato verde rilasciato ai guariti”

Quindi, ha poi aggiunto il responsabile della Salute, ”Il Governo intende avviare un percorso di approfondimento con gli organi tecnico-scientifici competenti, compreso il Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus, onde acclarare se, alla luce degli studi più recenti, vi siano le condizioni per valutare diversamente la validità del certificato verde rilasciato ai guariti”.

Speranza: “La durata di validità del Green pass per i guariti è di 6 mesi, per i vaccinati di 12 mesi”

Attualmente, ”La normativa vigente prevede che la durata di validità del Green pass per i guariti è di 6 mesi, per i vaccinati di 12 mesi”. Questo perché, ha chiarito Speranza, in merito ai guariti “l’osservazione scientifica ha evidenziato una risposta immunitaria diversa rispetto ai soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale, fra i quali deve ritenersi compreso il caso del guarito cui entro 6 mesi viene somministrata una dose di vaccino. La guarigione con la somministrazione di una dose viene dunque equiparata alla vaccinazione, con conseguente validità della certificazione verde di 12 mesi a partire dalla somministrazione della dose”.

Speranza: “Se il governo intenda apportare delle modifiche circa la validità del Green pass per i guariti, lo farà”

Del resto, ha precisato, ”Voglio rammentare che il regolamento europeo numero 953 del 2021 ha stabilito che i certificati di guarigione possono avere una durata massima di 180 giorni dal primo test molecolare positivo“. Dunque, “qualora il governo intenda apportare delle modifiche circa l’attuale validità del Green pass per i guariti, lo farà, ferma restando la verifica di compatibilità di tale opzione, tanto con il regolamento europeo menzionato, quanto ai fini della mobilità transfrontaliera“.

Monoclonali, Speranza: “Le giacenze complessive  sono adeguate ai fabbisogni delle Regioni”

Ed ancora, ”Secondo le comunicazioni del commissario per l’emergenza Covid, le attuali giacenze complessive di anticorpi monoclonali presso le strutture sanitarie regionali sono adeguate ai fabbisogni delle Regioni, e le richieste da parte dei territori hanno avuto sempre riscontro positivo da parte della struttura commissariale. Gli attuali andamenti di impiego di tali presidi terapeutici, così come registrati nelle diverse Regioni, sono oggetto di costante monitoraggio da parte dell’Aifa e del ministero della Salute proprio al fine di bilanciare la necessità di avere una congrua riserva e la riduzione al minimo del paventato rischio del mancato utilizzo nei termini di validità dei suddetti prodotti“.

Speranza: “Con l’Aifa e la struttura commissariale lavoriamo per l’acquisto dei nuovi farmaci Merck e Pfizer“

Riguardo poi agli antivirali, Speranza ha spiegato che ”In questi giorni siamo a lavoro con Aifa e con la struttura commissariale perché lo stesso meccanismo di autorizzazione e di acquisto degli anticorpi monoclonali possa essere utilizzato anche per i nuovi farmaci promettenti di Merck e Pfizer”.

Speranza: “Quello che poi non è stato fatto in molti anni è stato fatto in pochi mesi durante il mio mandato”

Prima di chiudere il suo intervento, Roberto speranza ha tenuto a spiegare che ”Il piano pandemico antinfluenzale del 2006 non è stato aggiornato per ben 180 mesi nel nostro Paese durante i quali si sono alternati ben 7 governi di colore politico diverso. Quello che poi non è stato fatto in molti anni è stato fatto in pochi mesi durante il mio mandato, con l’approvazione all’unanimità del nuovo piano pandemico da parte della Conferenza Stato-Regioni”.

Speranza: “Il Paese viene prima delle bandierine di partito e di una campagna elettorale”

Infine, il ministro ha concluso ricordando che “Le scelte dell’Italia sono state difficili soprattutto nella primissima fase della crisi Covid, ma le misure sono state seguite dai principali Paesi del mondo. Su questi temi non dobbiamo dividerci, perché il Paese viene prima delle bandierine di partito e di una campagna elettorale permanente che di tanto in tanto torna anche in questa aula“.

Max