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Testaccio, il commosso fine attività del ‘Pizzettierie’, dal 1959 ad oggi riferimento gastronomico, e non solo, del rione

Da quando ha aperto i battenti, nel 1959, ad oggi il verace bancone del ‘Pizzettiere’ ha deliziato e sfamato diverse generazioni di testaccini.

Supplì (proposti in tutte le declinazioni possibili), pizza al taglio, focacce ripiene, ma anche timballi, polpette al sugo, polli alo spiedo, e una variegata scelta di piatti caldi, per decenni hanno caratterizzato la febbrile attività commerciale prima ‘del Sor Eugenio’, e poi quella dei figli, Luciano e Massimo.

E in un ‘rione-famiglia’ popolare come Testaccio, il ‘Pizzettiere’, anche perché ubicato nella centralissima Piazza Santa Maria Liberatrice, ne ha rappresentato il cuore pulsante, dove ci si affacciava anche soltanto per chiacchierare un po’ di tutto.

Per decenni infatti, anche se per qualche minuto, nel quartiere è capitato a tutti di condividere battute, commenti sportivi e politici con Luciano e Massimo i quali, anteponendo l’umanità agli interessi economici, non si sono mai risparmiati nel ‘fare contenti’ i loro avventori, mostrandosi puntualmente generosi soprattutto con anziani e bambini.

Un’attività storica per un mondo che oggi funziona al contrario. Chissà, forse perché ai neo ‘radical chic’ che ‘amministrano ed amminestrano’, sembra molto più nobile conferire la dicitura di ‘Bottega storica’ ad un blasonato negozio di moda del Centro storico, piuttosto che a una rosticceria!

Ma questo non ha minimamente scalfito l’entusiasmo e la popolarità di Massimo e Luciano che ieri, congedandosi definitivamente dal rione, sono stati letteralmente travolti dal calore e dall’affetto che i testaccini hanno meritatamente tributato loro.

Un fine attività di quelli che fanno spuntare la lacrima, fra abbracci, fotografie, ricordi e brindisi, per un domani che Testaccio si appresta ad archiviare negli appunti del cuore, per poi rispolverarlo un giorno nel puntualmente nostalgico: “Te li ricordi Massimo e Luciano?”…

Max