TFR IN BUSTA PAGA- D’AMICO CONFIMPRESE ITALIA: INSOSTENIBILE PER LE PMI

    GUIDO-DAMICO-CONFIMPRESE.jpgLa proposta del Governo Renzi per mettere più soldi in tasca ai lavoratori e quindi più carburante alla ripresa   è stata ribadita dal presidente del Consiglio alla Direzione del Pd: metà liquidazione subito in busta paga ma solo per un periodo (massimo tre anni) e solo per i dipendenti privati in

    un’unica soluzione, come una quattordicesima. Varrebbe dal 1 gennaio 2015 se il Governo riuscirà a definire il progetto, a partire da un accordo tra le parti sociali. Il maggiore ostacolo riguarda le Pmi, le piccole imprese, le quali trattengono il Tfr per utilizzarlo come fonte di finanziamento. “ il Tfr è per le imprese un debito a lunga scadenza” ha dichiarato Guido D’Amico presidente di Confimprese Italia “per sostenere i consumi non si possono indebitare le imprese. Peraltro – osserva D’Amico – in un  periodo come l’attuale di grande difficoltà nell’accesso al credito. “il trasferimento di tutto il Tfr, o di una parte di esso, nelle buste paga significherebbe per le PMI un ulteriore aggravio che per la maggior parte sarebbe insostenibile.