Home BENESSERE ANIMALI Trento choc, il presidente della Provincia invoca la pena di morte per...

Trento choc, il presidente della Provincia invoca la pena di morte per l’orso MJ5. L’Oipa: “Sconcertati. Subito accesso agli atti”

Sconcertanti le dichiarazioni odierne del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, intenzionato a chiedere un parere positivo all’Ispra che gli consenta di abbattere l’orso che domenica scorsa ha ferito un escursionista in Val di Rabbi, con quello che, come spiega l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), ”Con ogni probabilità è stato un falso attacco per proteggersi”.

L’Oipa: “Un orso anziano che finora non ha mai manifestato aggressività nei confronti dell’uomo, è giusto condannarlo a morte?”

L’orso è stato identificato con un esame genetico: si tratterebbe di MJ5, un maschio di 18 anni nato nel 2005 da Maja e Joze, orsi sloveni che hanno dato avvio al progetto Life Ursus sulle Alpi negli anni Novanta.

Un orso anziano, dunque, che finora non ha mai manifestato aggressività nei confronti dell’uomo. Dunque, ribadisce l’Oipa: “Condannarlo a morte per un unico incidente è plausibile?”

L’Oipa: “Procederemo con l’accesso agli atti per comprendere l’esatta dinamica dei fatti, anche in vista di un eventuale ricorso al Tar”

L’ Organizzazione internazionale protezione animali si appella anche all’Ispra affinché, chiamata in causa, conservi l’obiettività necessaria per emettere o non emettere la sentenza di morte del plantigrado.

“Come sempre procederemo con l’accesso agli atti per comprendere l’esatta dinamica dei fatti, anche in vista di un eventuale ricorso al Tar”, annuncia il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto, il quale prosegue: “Anche stavolta assistiamo a uno scarico di responsabilità da parte del presidente Fugatti, che in questi anni ha fatto conoscere a tutta l’Italia le sue prassi nei confronti della fauna selvatica che popola la sua terra. La Provincia pensi a prevenire questi episodi, anche informando la cittadinanza e gli escursionisti come ci si comporta in montagna, invece di evocare come sempre catture e abbattimenti”.

L’associazione, come sempre, invita la Provincia, invece di lavorare per la morte, ad avviare iniziative per una serena convivenza tra uomo e animali selvatici per lo meno con una maggiore ed efficace informazione a residenti, turisti ed escursionisti, sistemi di dissuasione che allontanino la fauna dall’abitato, corridoi ecologici per evitare incidenti.

Max