Home POLITICA ECONOMIA Tria: Per evitare la procedura, urge correzione molto forte”

Tria: Per evitare la procedura, urge correzione molto forte”

Parole piuttosto significative quelle del ministro dell’Economia Giovanni Tria in merito alla situazione economica del paese anche alla luce della decisione della commissione Ue di non procedere con la tanto temuta infrazione.

Tria, in effetti, proprio partendo da questo spunto ha preso la palla al balzo per indicare come sia stato in grado di evitare la procedura d’infrazione della Ue. “Non è stata una manovra correttiva ma una correzione del bilancio in base agli andamenti della finanza pubblica“.

In ogni caso, si tratta pur sempre di una correzione molto forte. Sulla quale il ministero lavora alacremente, e della quale in effetti il ministro Tria offe indicazioni importanti.

No infrazione all’Italia: ma serve correzione molto forte, ammette il ministro Tria

Fornisce dunque tutte le necessarie indicazioni il ministro dell’Economia Giovanni Tria in relazione allo scampato pericolo relativo alla procedura di infrazione.

Nel corso dell’audizione in Senato di fronte alle commissioni Bilancio e Finanze e Tesoro sugli esiti dell’Ecofin, il ministro Giovanni Tria ha dato ampi chiarimenti.

In primo luogo si parte dalla lettera del governo italiano alla Commissione europea per scongiurare la procedura di infrazione: “Per evitare la procedura Ue c’è stata una correzione molto forte, una delle più forti con un aggiustamento strutturale, forse il primo degli ultimi anni, condotto in una fase dell’economia abbastanza difficile in cui siamo ancora vicini a crescita zero”, ha ammesso il ministro Tria.

Aggiornamento ore 08.01

Il ministro Tria ha fornito ulteriori indicazioni circa il tipo di provvedimenti che il ministero ha in cantiere di intraprendere alla luce del no alla infrazione.

“L’intervento ha messo l’Italia in sicurezza anche sui mercati finanziari. Non è stata una manovra correttiva nel senso tradizionale del termine, ma una correzione del bilancio in base agli andamenti della finanza pubblica”, ha detto.

“Un aggiustamento ‘minimo’ strutturale è stato fatto anche sul 2020. Ma non sarà lacrime e sangue. Si lavora per la legge di bilancio per il 2020, andremo avanti secondo i programmi. Si porta avanti quello che è stato approvato nel programma di stabilità. Non è stata fatta una cifra sul 2020 proprio perché bisognerà rivedere l’andamento dell’economia nella seconda metà dell’anno e fare i controlli finali su qual è il livello di aggiustamento strutturale di quest’anno, ma un minimo di aggiustamento strutturale andrà fatto.”

Aggiornamento ore 12,49

Agli astanti, Tria ha chiarito gli estremi dell’intervento. “E’ una indicazione di contenimento del deficit, cioè di consolidamento fiscale da attuare non attraverso aumenti di tasse ma attraverso un contenimento della spesa corrente, non per investimenti che non va tagliata. Quindi si sta lavorando in questa direzione per soddisfare le indicazioni date dal Parlamento quando è stato approvato il Def“.

Tria poi ha voluto complimentarsi coi partner di governo. “Ringrazio il governo per aver assicurato lo stop alla procedura Ue sui conti. Si tratta di una correzione molto forte che ha portato ad un aggiustamento strutturale dello 0,3-0,4% il più grosso fatto negli ultimi anni”.

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, al Senato davanti alle commissioni Bilancio e Finanze e Tesoro, ha infine aggiunto: “La correzione ha messo in sicurezza i conti, rendendo non più giustificata la procedura, è stata un’operazione importante perché credo ci abbia messo in sicurezza nei mercati finanziari e lo vediamo nella riduzione dello spread e dei rendimenti dei titoli e di questo si avvantaggeranno le imprese in termini di clima disteso sui mercati che non ha avuto un immediato riflesso sui mutui, ma determinava un clima di incertezza sul futuro. Infatti non basta ridurre le tasse perché se c’è incertezza nessuno investe”.

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