Gli agenti del commissariato Esposizione, i quali, diretti da Giuseppe Miglionico, hanno organizzato un servizio di osservazione in borghese proprio durante una sessione desame. È così che gli investigatori hanno colto sul fatto un candidato e il suo ’suggeritore’ mentre si preparavano ad affrontare lesame teorico per il conseguimento della patente. Nello specifico lesaminando, pochi minuti prima di entrare in aula, è stato trovato con addosso un kit tecnologico composto da un auricolare di piccole dimensioni, già sistemato allinterno dellorecchio e non visibile dallesterno, un microfono attaccato ad una collana celata sotto la camicia e un telefono cellulare legato alla caviglia e nascosto dal calzino, con la funzione di attivare il collegamento bluetooth. Alluomo era stata revocata la patente a seguito di un procedimento penale, successivamente gli era stato concesso di conseguirla nuovamente, ma non essendo riuscito al primo tentativo, ha deciso di cercare qualcuno che lo potesse aiutare anche con mezzi illeciti. Tramite un conoscente laspirante autista ha avuto un contatto con il suo futuro suggeritore, così è arrivato da Milano per incontrarlo proprio il giorno dellesame nel parcheggio della Motorizzazione, questultimo, una volta fornitolo del kit di telecomunicazione, gli avrebbe suggerito le risposte esatte del quiz, in cambio di 2.000 euro da consegnare subito dopo la prova. Secondo i piani il suggeritore, arrivato invece da Napoli il giorno stesso, si sarebbe sistemato allinterno di unauto parcheggiata appena fuori la Motorizzazione poi, munito di tablet connesso al sito web per la patente, avrebbe facilmente suggerito tutte le risposte esatte. Ed è proprio così che è stato sorpreso dai poliziotti intervenuti, seduto in auto, con il tablet in mano e la schermata aperta sui test di scuola guida. I due compari sono stati controllati poco prima che laspirante autista entrasse in aula e la perquisizione sullauto ha permesso di rinvenire telefoni cellulari, microfoni, batterie, pinzette per inserire e togliere gli auricolari, nonché il tablet collegato in rete. I due sono stati accompagnati in Commissariato e sono stati denunciati in stato di libertà per tentata truffa i danni dello Stato.