Eravamo nel pieno dei Sessanta ed il mondo, specialmente gli Stati Uniti, erano scossi dal terribile conflitto in Vietnam, e nelle strade americane i movimenti giovanili di lotta, al grido di ‘Peace’, attraverso gli Hippye portavano avanti la loro rivolta pacifica e colorata. Un argomento che toccava anche l’Italia, anche se non con lo stesso trasporto. Così, le fertili menti artistiche di autori come Franco Migliacci, Sante Maria Romitelli e Bruno Zambrini, ‘partorirono’ una canzone ‘orecchiabile’, il cui testo si sviluppava attraverso una sorta di ‘decalogo’ contro la guerra. Non a caso il brano venne intitolato ‘Un mondo d’amore’. Affidato all’allora cantante di punta, Gianni Morandi, in breve tempo il brano divenne un ‘must’, che negli anni ci ha ‘perseguitato’ fino ad oggi (lo stesso Morandi ha continuato a cantarla fino al recente tour con Baglioni, ‘Capitani coraggiosi’).
“Vedervi cantare sui balconi ha ispirato il mondo”
Era il 1967 e, lo stesso brano (ma con un altro testo), in America era a sua volta un ‘inno’ veicolato dalla straordinaria voce della cantautrice Joan Baez.
Un rapporto serrato quello di questa meravigliosa artista con l’Italia, mai venuto meno con il passare degli anni. Così, davanti alle immagini del nostro paese in ginocchio a causa dell’emergenza da Covid-19, la cantautrice si è sentita ‘toccata’: “Vedere gli italiani cantare dai balconi è stata una forte fonte di ispirazione per tutto il mondo”, ha raccontato direttamente in italiano (scusandosi per la pronuncia). Così, imbracciata la chitarra, come fatto una volta ospite di Fazio (era il 2008), Joan Baez ci ha regalato dalla sua quarantena ‘Un mondo d’amore’ dalla sua casa…
Max
