UNIONE INQUILINI: NO A VENDITA PATRIMONIO AD USO ABITATIVO REGIONE

     

     
     “La regione Lazio ha messo in vendita molti immobili cosiddetti di pregio sostenendo, con ampio risalto sui giornali, che serviranno a ripianare la finanze della Regione. Peccato che nella proposta di vendita, risulta esservi anche un palazzo in via Tommaso D’Aquino un tempo abbandonato nel più completo degrado e che da 13 anni è stato perciò auto recuperato dagli stessi inquilini, nel rispetto di quanto prvisto dalla Legge Regionale 55/1998. Un palazzo in cui vivono attualmente 23 nuclei familiari, tra cui circa 25 minori. Noi siamo totalmente contrari alla vendita di questi immobili, per una questione di merito e di metodo: nessuno è stato adeguatamente informato rispetto la proposta di vendita, con buona pace delle sbandierate promesse di partecipazione al processo democratico sbandierate dal Presidente Zingaretti!”. Così, in una nota, l’Unione Inquilini.
    “La vendita del patrimonio mediante asta telematica – prosegue la nota – è tecnicamente discutibile, dal momento che non ci sono garanzie circa il numero di soggetti che potrebbero intervenirvi a scopo speculativo: è sempre bene che le aste si svolgano con i volti ben in vista! La svendita del patrimonio conferma inoltre la triste tendenza alla espulsione di fatto dei ceti medio/bassi dalle zone centrali. In tutto questo, la vendita del palazzo già autorecuperato di via Tommaso d’aquino sarebbe la ciliegina sulla torta della speculazione immobiliare. Si tratta di un palazzo nato come proprietà di un ente per i ciechi, già occupato negli anni 80 al fine di evitarne il cambio di destinazione d’uso e la trasformazione in uffici. Tredici venne infine avviato il percorso dell’autorecupero da parte dalla cooperativa Corallo, che lo ha ristrutturato adattandolo alle esigenze dei 23 nuclei familiari che vi vivono da allora. La regione Lazio gestita dal centro sinistra ,aveva approntato un bando pubblico proprio per ufficializzare e riconoscere questa preziosa esperienza di auto recupero, un processo che si era poi inesorabilmente bloccato con l’arrivo del centro destra alla guida della Regione. Ora, questo centro sinistra, in aperta contraddizione con la sua stessa storia di dialogo e di attenzione alle istanze dell’autorecupero, lo mette in vendita sit et simpliciter. Come Unione Inquilini, chiediamo: di sospendere le procedure di vendita del patrimonio abitativo della Regione Lazio; l’apertura di un tavolo di confronto con le parti sociali relativamente alle proprietà indirettamente legate alla Regione stessa (arsial etc.); che il palazzo di Via Tommaso D’Aquino venga comunque depennato dalla lista degli immobili in vendita, affinché ne venga finalmente realizzato l’autorecupero ai sensi della L.R 55/1998”.