URNE E CABINE ELETTORALI IN PLEXIGLASS PER EVITARE BROGLI ED INCIUCI: LA DEPUTATA DALILA NESCI PRESENTA L’INIZIATIVA CONTENUTA NELLA PROPOSTA DI LEGGE ‘ELEZIONI PULITE’ DEL M5S

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    “Finalmente la nostra proposta di legge per le ’elezioni pulite’ arriverà all’esame dell’Aula della Camera. L’abbiamo depositata da più di un anno, ma solo ora siamo riusciti a superare un immobilismo che non aveva motivazioni plausibili. Il testo introduce regole semplici, ma importanti, al fine di evitare il condizionamento del voto e possibili brogli”. Ospite del blog di Grillo, attraverso un videomessaggio la deputata pentastellata Dalila Nesci una delle iniziative contenute all’interno della proposta di legge “Elezioni Pulite” del M5S, depositata un anno fa e che sarà esaminata alla Camera il 13 febbraio prossimo. Una proposta di legge che secondo la Nesci “si potrebbe approvare, in entrambi i rami del Parlamento, in una settimana, in modo che gli italiani possano tornare subito alle urne. Noi del M5S, infatti, vogliamo andare a votare al più presto evitando che si tiri a campare fino al 2018, e vogliamo farlo con delle ’elezioni pulite’. E gli altri?”. Ed eccola: si tratta di un’urna elettorale in plexiglass per rendere il voto letteralmente trasparente. Ma c’è ne una pensata anche per gli elettori: la cabina trasparentge per dare “una maggiore visibilità dell’elettore in cabina, per combattere il voto di scambio, pur garantendo segretezza e libertà di voto ai cittadini, l’introduzione di contenitori in plexiglass, in modo che non si possano introdurre schede già votate al momento dell’apertura dei seggi. Presidenti e segretari di seggio – aggiunge ancora la deputata calabrese – non potranno essere parenti dei candidati nelle liste, né aver ricevuto condanne, anche soltanto in primo grado, per mafia o per reati contro la pubblica amministrazione. Altra novità riguarda gli scrutatori che dovranno essere scelti, per il 50%, tra quanti risultino nelle liste dei disoccupati. Prevediamo anche la possibilità, per i fuori sede, cioè per coloro che vivono lontano dal luogo di residenza per motivi di studio, salute o lavoro, di votare dai luoghi di dimora, in caso di referendum. Nello specifico, avevamo proposto la possibilità, sempre per i fuori sede, di votare presso i tribunali del territorio di riferimento del luogo di domicilio, per qualsiasi tipo di elezione, ma i partiti di maggioranza non sono stati d’accordo”.

    M.