VENEZIA: SI RACCONTA BRIAN DE PALMA

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    Un documentario con il valore aggiunto di nome Brian De Palma. E’ quello che ha proposto oggi la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica fuori concorso. Si tratta appunto di De palma di Noah Baumbach e Jake Paltrow. Ovvero una lunga appassionante intervista al regista de ’Gli intoccabili’ che oggi ha anche ricevuto al Lido il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2015. Il regista si intrattiene, con ironia e lucidità, sulla sua filmografia, sull’esperienza negli anni Settanta della New Hollywood, sul suo modo di girare, sui suoi maestri (su tutti Alfred Hitchcock) e soprattutto sul suo rapporto con gli Studios. E questo mentre scorrono le immagini dei film a cui fa riferimento. Poco meno di due ore di questo settantacinque che dice a un certo punto ’’fare film è un po’ come tenere traccia di tutti i compromessi che hai accettato nel corso della tua vita, dei tuoi fallimenti, così come di quelle volte hai scelto di fare una cosa che non avresti dovuto fare semplicemente per pigrizia’’. E rivela poi con una certa perfidia: ’’lavorare con Orson Welles fu un problema perché non aveva memoria. Arrivava sul set senza imparare le battute’’. Non solo che :’’molti sbagli falsi sono colpa mia come è per i successi cose che a un regista capitano poche volte nella vita’’. La verità è, spiega poi in conferenza stampa, che ’’non sai mai davvero quello che hai fatto e come reagirà il pubblico. A volte pensi che andrà bene e invece non è affatto così’’. Destino diverso quello di Steven Spielberg, sottolinea De Palma:’’quando hai a disposizione un budget imponente, con uno studio a cui dover dare conto anche dell’aria che respiri, si tratta di fare un altro lavoro’’. E ancora tra le sue verità rivelate nel suo documentario: ’’ho imparato che il picco creativo di un regista è tra i 30, 40 e 50 anni. Dopo tenderà a fare sempre gli stessi film. Così anche per Hitchcock. I suoi ultimi film non sono all’altezza di film come La donna che visse due volte e Psycho’’. Per lui, infine, i film sono tutti uguali: ’’è un po’ come per i figli. Difficile dire chi si ama di più’’. Un rapporto lungo quello che unisce la Mostra del Cinema a De Palma: sono ben sette i film che questo autore ha presentato a Venezia e, se si considera che la prima volta al Lido di De Palma risale a ben 40 anni fa. Era il 1975 quando al Lido fu presentato Le due sorelle, un film nato da una immagine, quella di due sorelle siamesi. Poi ci sono stati Blow Out con John Travolta (1981), The Untouchables (1987), Doppia personalità (1992), Black Dahlia (2006), Redacted (Leone d’Argento 2007) e Passion (2012).