Venezuela, Maduro apre a elezioni politiche

    Svolta alle porte, almeno in linea teorica, in Venezuela laddove Maduro propone una importante apertura. Il leader venezuelano Maduro dopo il caos della auto proclamazione come capo del governo da parte di Guaidò e la spaccatura mondiale tra paesi pro Maduro e stati in favore del nuovo leader, si dichiara aperto alla possibilità di elezioni politiche: la svolta ’legislativa’ segue l’ok a dialogo con Guaidò. Una breccia che potrebbe segnare un passo decisivo verso la regolarizzazione di un caos che ha già prodotto morti, disordini, disagi e sconcerto mondiale e che ha tuttavia fatto già sottolineare, da parte di Maduro la totale mancanza di volontà di dimettersi.
    Pur escludendo dimissioni, però Maduro apre alle elezioni politiche. ’Soluzione con il voto popolare’, si dice, in estrema sintesi.
    Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha in effetti detto il suo fermo no all’ultimatum indicatogli dai paesi europei in relazione al suo governo, ed ha fortemente escluso più volte la possibilità di lasciare, così come ha escluso in modo categorico la chance di arrivare ad elezioni presidenziali anticipate: tuttavia è sembrato voler trattare verso una sorta di intesa proponendo che si convochino elezioni politiche anticipate come “soluzione attraverso il voto popolare”. Maduro lo ha dichiarato in un’intervista a Sputnik. Se le elezioni presidenziali per Maduro non sono uno scenario proponibile, invece, stando alle sue parole “sarebbe ottimo che ci fossero elezioni anticipate per il Parlamento venezuelano, che sarebbe un modo di garantire che ci sia un dibattito politico e una soluzione con il voto popolare”. Questo, sommato ad una certa apertura concettuale di possibile dialogo con Guaidò, può essere un indizio di svolta: ma la situazione è delicata e forse compromessa da giochi di equilibrio politici e, in parte, militari, attorno a cui verte il destino imminente del Venezuela. Come si ricorda, dalle politiche del dicembre del 2015, l’opposizione controlla 109 seggi del Parlamento unicamerale, contro i 55 della coalizione chavista.