Veto su 180 emendamenti del decreto dignità

    Da quando il ministro dello sviluppo economico e del lavoro, nonché vice-premier Luigi Di Maio ha proposto il suo Decreto Dignità, le polemiche non si sono fatte attendere, soprattutto da parte dell’opposizione che pensa che il decreto penalizzi il lavoro e le aziende, piuttosto che creare occupazione com’è nell’intento della guida 5 stelle-Lega. Come se non bastasse a mettere il bastone fra le ruote ci si è messa anche il vaglio ammissibilità che, temporaneamente, ha bocciato 180 emendamenti del decreto. Tra queste vi è la tassa sulle sigarette elettroniche e quella sull’acqua. La commissione Lavoro e Finanze sta esaminando gli altri 670 emendamenti che, salvo clamorose sorprese, dovrebbero passare alla votazione della Camera. Il decreto dignità ha tra i suoi punti cardine quello di penalizzare il precariato, facendo pagare un aumento sulle imposte a chi assume a tempo determinato, per favorire l’assunzione a tempo determinato. Ulteriori penali verranno fatte pagare alle industrie che, avendo usufruito di sovvenzioni statali, delocalizzano all’estero. Infine dopo che il provvedimento avrà accettato l’approvazione da parte della camera, si dovrebbero dimezzare gli spot e le pubblicità dei giochi d’azzardo e scomesse, con l’intento di ridurre il fenomeno della ludopatia, sempre più dilagante nel nostro Paese.