Viadotti a rischio, Toninelli: ‘allarme sicurezza reale’

    “Sta cambiando tutto. Lo Stato torna a fare lo Stato andando a verificare e a fare sopralluoghi anche se la competenza sulla manutenzione resta dei gestori. Ci hanno detto di aver creato allarmismo. Oggi i dati scientifici ci dicono che abbiamo fatto bene perché le carte del concessionario dicevano che i viadotti stavano molto meglio di quanto i rilievi stanno dicendo”. Così il ministro Toninelli, all’indomani del ‘blitz’ dedicato alle pile del viadotto Macchia Maura (nell’area di Bugnara), sull’A25. Come ha riferito Placido Migliorino, il dirigente del Mit che ha accompagnato e guidato il ministro, nei giorni scorsi un team di tecnici composto da esperti del Ministero Infrastrutture e Trasporti (Mit), e quelli de La Sapienza di Roma, nel corso delle prove di carico effettuate, hanno avuto modo di dimostrare l’enorme pericolo rappresentato da una microfessurazione, capace di tramutarsi una grande crepa, rendendo a rischio il carico di peso sopportato dai viadotti autostradali.
    Allarmato dal fatto che la microfessurazione apparsa su uno dei piloni del viadotto del Colle Castino è stata accertata, non solo quando raggiunto all’85% del carico previsto dalla prova ma, Migliorino ha spiegato che, addirittura, tale eventualità “si è creata già al 55%. Questo dimostra che il grado di approssimazione delle valutazioni fatte dalla società concessionaria (in questo caso si tratta della ‘Strada dei Parchi’,ndr) è da rivedere. La differenza tra quelle previsioni e i dati reali è un 60% degli spostamenti rilevati. Questo dimostra che il nostro non era allarmismo e abbiamo fatto bene a insistere. La presenza di una fessura crea decisamente un problema di durabilità della struttura, un fatto non previsto dalla concessionaria che, al contrario, sosteneva che fino al 100% del carico non ci sarebbero state fessurazioni». 
    Ciò che tiene in ansia gli ingegneri è ovviamente il grado di sopportazione delle pile rispetto ad un eventuale fenomeno sismico, e vista la conformazione geologica del nostro Paese, in parte attraversato da autostrade e viadotti, c’è di che preoccuparsi. 
    E mentre proseguono le verifiche serrate, che si protrarranno almeno fino al 10-11 aprile, è riesplosa la polemica relativa ai fondi stanziati per gli interventi urgenti, quei 192 milioni di euro interni al decreto Genova, ad oggi ancora non erogati. 

    I fondi per intervenire sull’A24 e l’A25 ci sono

    E mentre da Strada dei Parchi si continua ad affermare che una buona fetta di tali fondi sono stati già stanziati, il ministro Toninelli ieri ha tenuto invece a ribadire che tali fondi “per sistemare i viadotti della A24 e A25 ci sono. Me lo ha assicurato il ministro Tria. Non ci sarà necessità di un ulteriore decreto. La Ragioneria conferma l’esistenza dei 192 milioni. C’erano e ci sono”. Dichiarazioni per nulla gradite da Cesare Ramadori , ad della Strada dei Parchi, il quale sostiene di poter dimostrare che “di milioni in questo momento ce ne sono a disposizione solo 112, e che il decreto è stato rimandato indietro dal Ministero dell’Economia e Finanze, al ministero delle Infrastrutture, affinché lo corregga con parziale copertura finanziaria. Ad oggi la realtà è che i soldi non ci sono. Noi – ha aggiunto Ramadori – abbiamo aperto otto o nove cantieri e con fondi propri. È chiaro che se questa situazione si protrae dovremo prendere provvedimenti». 
    Max