‘QUASI 6 MILIONI DI BIMBI SIRIANI SONO ANCORA SOTTO LE BOMBE, LA METÀ DI LORO OGGI HA 6 ANNI NON HA MAI CONOSCIUTO ALTRO CHE LA GUERRA’, IL RAPPORTO CHOC DI SAVE THE CHILDREN

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    “A sei anni dall’inizio del conflitto inSiria,sono 5,8 milioni i bambini che vivono ancora sotto i bombardamentie hanno bisogno di aiuti e un bambino su quattro rischia conseguenze devastanti sulla salute mentale”. E’ la terribile realtà cheSave The Children denuncia nel suo rapporto intitolato ’Ferite invisibili’, dove viene dettagliatamente illustrato che “almeno 3 milioni di bambini che hanno oggi sei anni non hanno mai conosciuto altro che la guerra”. Un rapporto per certi versi ‘introspettivo e sociologico’ quello raccolto dall’Organizzazione internazionale indipendente (che dal 1919 è impegnata a salvare i bambini in pericolo e tutelarne i diritti), che per la prima volta indaga – attraverso interviste e testimonianze raccolte tra adulti e minori all’interno del Paese – l’impatto psicologico sui bambini coinvolti nel conflitto siriano. “Due bambini su tre dicono di aver perso qualcuno che amavano, la loro casa è stata bombardata o sono rimasti feriti a causa del conflitto- si legge nel toccante report –  Il 50% degli adulti denuncia che gli adolescenti ormai fanno uso di droghe per affrontare lo stress, le violenze domestiche sono aumentate e il 59% degli intervistati conosce bambini e ragazzi reclutati nei gruppi armati, alcuni anche sotto i sette anni. Secondo l’81% degli adulti intervistati, i bambini sono diventati più aggressivi, sia nei confronti dei genitori e dei familiari che degli amici. Sono tantissimi i bambini che soffrono di minzione involontaria e di frequente enuresi notturnae quelli che la notte non riescono a dormire per gli incubi, la paura del buio, dei bombardamenti, della perdita della famiglia. La metà degli adulti intervistati denuncia che molti bambini commettonoatti di autolesionismo, che sfociano spesso in tentativi di suicidio”. Come ha spiegato il direttore generale di Save the Children Italia, Valerio Neri, “Questa ricerca dimostra che le conseguenze del conflitto sui bambini siriani sono devastanti. Bambini che sognano di morire per poter andare in paradiso e avere così un posto dove poter mangiare e stare al caldo o che sperano di essere colpiti dai cecchini per arrivare in ospedale e magari poter scappare dalle città assediate. Genitori che preferiscono dare in spose le proprie figlie ancora bambine perché non possono occuparsi di loro, generandone la disperazione che in alcuni casi le porta addirittura al suicidio. Bambini lasciati orfani della guerra che pur di avere qualcosa da mangiare si uniscono ai gruppi armati. Sono 3,7 milioni i bambini che sono nati durante il conflitto e quelli che hanno meno di 12 anni hanno passato già la metà della loro vita in una condizione di continuo imminente pericolo – denuncia ancora il rapporto Save The Children – Molti di loro soffrono di incubi notturni e hanno difficoltà ad addormentarsi per il terrore di non svegliarsi più. La mancanza di sonno e di riposo è estremamente pericolosa per la salute fisica e mentale dei bambini e può portare a gravi conseguenze di natura psichiatrica nonché a malattie a volte mortali. Sono tantissimi i bambini che smettono di parlare, che soffrono di tremendi mal di testa, difficoltà a respirare e paralisi temporanee degli arti. E tanti i bambini e gli adolescenti che per combattere la paura si rifugiano nelle droghe, nell’alcol o compiono atti di autolesionismo. In soli due mesi nella città assediata di Madaya – si legge ancora – lo staff medico ha segnalato a Save the Children almeno6 casi di bambini che hanno tentato il suicidio, il più giovane aveva 12 anni. Una delle principali paure dei bambini è quella di essere strappati alle famiglie e ai loro cari con violenza. Due bambini su tre dicono di aver perso uno dei loro cari. Molti hanno visto uccidere i propri genitori, familiari, amici o li hanno persi perché sono spariti o sono stati arrestati”.

    M.