“BENVENUTI RIFUGIATI”, L’ITALIA APRE ALL’ACCOGLIENZA PRIVATA DEI PROFUGHI

    1-Refugees-Welcome“Chi vuole i clandestini li accolga a casa sua” disse qualche mese fa il leader della Lega Nord Salvini. Dopo questa dichiarazione sono molti coloro che si sono indignati. Qualcun altro, invece, ha deciso di prenderla alla lettera e dar vita anche in Italia a “Refugees Welcome”, “Benvenuti Rifugiati”, la piattaforma online attraverso cui si può realmente ospitare a casa propria le persone in cerca di asilo.

    “Refugees Welcome Italia”, associazione senza scopo di lucro che fa parte del network internazionale “Refugees Welcome” nato a Berlino nel 2014, ha reso attivo ieri il sito www.refugees-welcome.it con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale e la diffusione dell’accoglienza in famiglia di richiedenti asilo e rifugiati. Una modalità che si andrebbe ad affiancare a quelle già esistenti ma che versano in una situazione di evidente difficoltà come dimostrano i centri di accoglienza spesso sovraffollati. L’idea di base è che, in questo modo, si possa promuovere un cambiamento culturale, contribuendo a far crescere la consapevolezza nei confronti del fenomeno migratorio e spingendo le persone ad agire in prima persona. Si espande, quindi, anche nel nostro paese l’iniziativa di cui fanno già parte Germania, Austria, Grecia, Portogallo, Spagna, Svezia, Paesi Bassi e Polonia e che ad oggi ha trovato un alloggio a più di 400 persone.

    Iniziare a dare il proprio contributo è estremamente semplice e sarà la stessa associazione a fornire assistenza completa durante le fasi iniziali e il seguente periodo di accoglienza. Chi è interessato e ha una stanza a disposizione deve solamente registrarla sul sito. È importante però che la persona che viene accolta possa vivere nelle stesse condizioni della famiglia che la ospiterà. Proprio per questo non possono fare richiesta coloro che non dispongono di una stanza libera. Cosa ancor più importante è che il rifugiato viva con altre persone, famiglie, coppie o persone single che siano, perché l’idea che muove il tutto è la convivenza e mettere a disposizione una casa vuota non la rispetterebbe.

    Dopodiché, “Benvenuti Rifugiati” provvederà a contattare il candidato ospitante e le strutture che accolgono i rifugiati per individuare il futuro coinquilino. Il percorso di conoscenza con chi ospiterà è di estrema importanza. Conoscere la situazione familiare, le lingue parlate e la città in cui si risiede è fondamentale per far si che l’ospite possa trovare una sistemazione adeguata, imparare la lingua e integrarsi così all’interno della società.

    Il periodo minimo di permanenza previsto è di 3 mesi per evitare che la persona rifugiata possa trovarsi, dopo poco tempo, nuovamente in una situazione di incertezza. La speranza è che la convivenza possa poi prolungarsi oltre il limite stabilito inizialmente, come già succede in altri paesi.

    Anche per quel che riguarda i costi di vitto e alloggio, “Benvenuti Rifugiati” darà un aiuto attivando delle campagne di micro crowdfunding, il finanziamento collettivo che coinvolge gruppi di persone, per raccogliere le micro-donazioni di tutti coloro che vorranno dare un sostegno.

    Un’iniziativa bella e importante “Welcome Refugees”. La dimostrazione che, oltre i muri, l’Europa è anche e soprattutto la terra di chi è pronto a tendere la mano verso coloro che non hanno altra soluzione se non quella di fuggire da guerra, fame, povertà e morte. Un luogo di persone pronte ad aiutare chi non vuole altro che vivere in libertà.

    Luca Crosti