Altaforte, Polacchi duro, Birenbaum ringrazia

    Francesco Polacchi, editore di Altaforte lancia vigorose accuse circa la natura e le ragioni da cui è scaturita l’esclusione di Altaforte stessa. “Ci è stato revocato come Altaforte Edizioni lo stand che avevamo regolarmente acquistato, questa revoca la reputiamo inaccettabile e adiremo per vie legali subito contro il Salone del Libro. Vogliamo andare in tribunale”. Dall’esterno dell’area del Salone del libro Francesco Polacchi, fondatore di Altaforte diffonde il proprio pensiero. “I libri non devono conoscere censura”, afferma. 

    Altaforte, Polacchi duro, Birenbaum ringrazia. E la sindaca Appendino chiarisce 

    Dopo l’esecuzione della proposta della Sindaca Chiara Appendino e del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, di “revocare l’ammissione alla casa editrice Altaforte e la conseguente assegnazione degli spazi”, la procura ha aperto una inchiesta per apologia di fascismo. Finita suo malgrado al centro della polemica e delle contestazioni, la Birenbaum infanto ha detto: “Vi ringrazio per la decisione coraggiosa che mi ha permesso di essere presente qui”. Halina Birenbaum, 90enne sopravvissuta ad Auschwitz, ha infatti preso la parola all’inaugurazione del Salone del Libro di Torino. Come è ben noto, in precedenza la scrittrice polacca aveva preavvertito tutto della propria intenzione di disertare la kermesse se la casa editrice Altaforte, vicina a Casapound, non fosse stata messa da parte. L’autrice ha incassato una standing ovation. Appendino, la sindaca di Torino si è espressa in questi termini sulla vicenda. “Sapete che avevamo presentato un esposto nei confronti di Polacchi, ieri durante una riunione di mediazione abbiamo deciso, come istituzioni, di stare al fianco di chi rappresenta la lotta all’antifascismo piuttosto che a chi è denunciato per apologia di fascismo”.  Partecipando alla cerimonia inaugurale della 32esima edizione del Salone del Libro la sindaca Appendino ha anche smentito che si possa trattare di una “rivalsa nei confronti di Salvini, è una scelta a protezione e tutela del Salone del Libro, di Torino e del nostro Paese”.