AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA PER 6 MESI, POI VENDITA O LIQUIDAZIONE, IL MINISTRO CALENDA SU ALITALIA. GENTILONI: ‘NAZIONALIZZARE? NO’. BRUXELLES: ‘PRONTI A DISCUTERNE’

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    “La cosa più plausibile è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset diAlitaliaoppure con la liquidazione”. Escludendo a priori un intervento di nazionalizzazione, ieri ai microfoni del Tg3 il ministro dello Sviluppo Economico, ha affermato come, “nell’orizzonte temporale dei sei mesi, si può negoziare con la Ue un ponte transitorio finanziario”. Intano il cda di Alitalia, in attesa dell’iter per il commissariamento, ha reso noto di “aver deciso di avviare le procedure previste dalla legge”, dopo aver preso atto “con rammarico della decisione dei propri dipendenti di non approvare il verbale di confronto firmato il 14 aprile tra l’azienda e le rappresentanze sindacali”. Il Cda ha quindi “convocato un’assemblea dei soci” al fine di deliberare sulle procedure di legge necessarie, vista l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione dopo il no dei lavoratori all’accordo raggiunto sul piano industriale. Tuttavia, rivolgendosi ai propri clienti dalla compagnia hanno tenuto a sottolineare che “il programma e l’operatività dei voli non subiranno al momento modifiche”. Alitalia “deve essere nelle condizioni di stare sul mercato, di competere. Da parte mia c’è stata delusione sul fatto che l’opportunità offerta dall’accordo tra azienda e sindacati non sia stata colta. Chi governa ha l’obbligo di dire la verità e io la verità l’avevo detta prima e la ripeto: non ci sono le condizioni per una nazionalizzazione”. Così il premier Paolo Gentiloni, avvicinato dai giornalisti sulla vicenda. “Tuttavia non c’è dubbio che il governo si sente impegnato a non disperdere gli asset e le risorse di lavoro della compagnia aerea, come hanno già detto i ministri competenti in queste ore. Ci lavoreremo sapendo che, tuttavia, la decisione presa con il referendum rende più difficile accettare una sfida che già si trascinava da 15 anni. Bisogna stare sul mercato con qualità e competitività”. Sul fronte europeo una portavoce della Commissione, precisando che al momento non è stata ancora ricevuta nessuna notifica di alcuna misura in sostegno della compagnia aerea, ha affermato che “è sempre pronta a discutere con gli Stati membri i loro piani, in linea con le regole Ue. Siamo in contatti costruttivi con l’Italia”.

    M.