Aperte le buste dell’asta 5G: allo Stato almeno 2 miliardi e mezzo di euro

    Aperte le buste con le prime offerte delle società di telecomunicazioni per le frequenze nella tecnologia 5G. Frequenze che lo stato mette all’asta. La buona notizia per le casse pubbliche è che le società hanno ammesso alla garanzia d’asta – euro in più, meno euro – la somma desiderata dalla legge finanziaria del 2018. Lo Stato sperava in un minimo garantito di 2,5 miliardi. Le offerte si avvicinano a questa cifra, a 2 miliardi e 481 milioni, più 2 mila 804 euro.

    Quindi la sfida tra le aziende inizierà, con alcuni rilanci, per alcune delle frequenze. Il più controverso e ambito. Alle 11.00 di giovedì 13 settembre 2018 inizierà la fase di rilancio, tecnicamente “miglioramenti competitivi”.

    Le compagnie ammesse all’asta – secondo la determinazione del Ministero del 6 agosto – sono 7. Questi sono i tre giganti Tim, Vodafone, Wind Tre. Poi ci sono anche Linkem (che vende connessioni Internet via satellite), Open Fiber (operatore di banda larga di Enel e Cassa Depositi e Prestiti), ovviamente Fastweb e, infine, il francese Iliad.

    In una nota, il Ministero informa che “cinque società hanno presentato le loro offerte economiche iniziali, mentre le società Linkem SpA e Open Fiber SpA, che erano state ammesse alla procedura, non hanno presentato offerte”.

    Iliad ha vinto la banda a lei riservata come nuovo concorrente nel mercato nazionale della telefonia mobile. Banda di 10 megahertz. Il prezzo per Iliad era quello della base d’asta: quindi 676 milioni 472 mila 792 euro.

    Le frequenze dell’asta sono divise in diverse bande, in più tracce. Secondo le prime indiscrezioni, Tim e Vodafone hanno praticamente in tasca le frequenze della banda 700 dove il meccanismo dei rilanci non dovrebbe mettere in discussione la loro conquista (la banda 700 sarà quella che le televisioni cederanno alla telefonia mobile, come richiesto dal Unione europea). Le frequenze della banda 26 registrano una situazione simile: Tim e Vodafone, ma anche Wind Tre e Fastweb, sono in pole position e difficilmente perderanno la partita.

    Le aziende, quindi, si preparano a duellare – con il meccanismo dei rilanci – specialmente per la banda 3.7. Qui i giochi sono molto aperti. Ma Tim ha depositato una prima offerta iniziale di 80 milioni alla base d’asta.