ASPETTANDO IL PICCO, L’INFLUENZA MANDA IN TILT I PRONTO SOCCORSO ROMANI. ‘SOLD OUT’ AL BAMBINO GESÙ

    “Da Natale ad oggi abbiamo almeno una ventina di piccoli trasferiti in Rianimazione a causa di complicanze legate all’influenza, l’ultimo caso questa notte. A finire in Terapia intensiva sono più spesso bimbi molto piccoli o con comorbidità”. E’ Alberto Villani, il responsabile di Pediatria generale e Malattie infettive del Bambino Gesù, al Gianicolo, a spiegare all’agenzia di stampa AdnKronos Salute, la terribile situazione relativa all’incidenza del terribile picco influenzale, che sta affliggendo in particolare i più piccoli. “Spesso i bimbi che arrivano in Pronto soccorso o in Pediatria per sindromi influenzali hanno bisogno di ossigeno, tanto che ormai sia il Pronto soccorso che la Pediatria sono come reparti di semi-intensiva”. E proprio per poter fare fronte al massiccio afflusso dei piccoli contagiati dall’influenza, il Bambino Gesù ha momentaneamente scelto di “di rinviare ove possibile i ricoveri programmati”. Tuttavia, anche tra gli adulti, non mancano purtroppo le emegenze, tanto è che – sempre nella Capitale – tre persone ricoverate al Gemelli sono dovute ricorrere all’Ecmo (il macchinario per la circolazione extracorporea con ossigenazione artificiale). Per due di questi si tratta di infezione da virus influenzale H1N1, con il sospetto che tale virus abbia causato analoghe condizioni anche al terzo paziente. Sebbene gli ospedali della Capitale stiano registrando ‘il tutto esaurito’, spiega Guido Coen, segretario regionale Anaao Lazio, ed in forze all’ospedale Sant’Eugenio: “La situazione è comunque sotto controllo, ma ci sono grandi difficoltà nel gestirla. Le persone non trovano assistenza sul territorio e si trovano costrette a recarsi in ospedale, dove ci sono stati picchi di oltre 100 persone ferme in attesa nei pronto soccorso. A questo si unisce la mancanza di posti letto: siamo a 3 ogni 1.000 abitanti, quando in Francia, ad esempio, ce ne sono 6,5 per 1.000. In Gran Bretagna, come da noi, c’è stato un sensibile taglio e infatti la situazione è critica. Infine, il personale sanitario si ammala anch’esso e a volte anche se è vaccinato, perché l’immunizzazione non garantisce di non ammalarsi per nulla o per altri motivi”. C’è da aggiungere che, ovviamente, l’influenza stagionale non risparmia certo il personale sanitario degli ospedali romani come conferma ancora Coen: “All’affollamento del periodo, con tantissime persone che si presentano nei pronto soccorso per problemi legati all’influenza, e alla carenza di posti letto nelle nostre strutture, si aggiungono le malattie del personale sanitario, in alcuni casi ’decimato’ dall’influenza, tanto da dover ridurre le attività operatorie”. Il problema maggiore è che il ‘picco’ non è ancora arrivato…
    M.